L'autore del manoscritto si identifica all'inizio (p. 3) come Wok Pňovsky von Eulenberg (ceco Vok Pňovický ze Sovince), e proveniva dalla famiglia nobile von Eulenberg (ceco ze Sovince) della Moravia, il cui stemma è raffigurato nel manoscritto (p. 130). Wok è attestato tra il 1499 e il 1531, ricoprì dal 1518 al 1525 la carica di Alto Giudice della Moravia. Nel 1526 realizzò, con questo manoscritto, un precoce esemplare di un libro di prove. Vi sono trattati diversi procedimenti per l'analisi e la successiva lavorazione di diversi minerali e metalli. La prima parte del manoscritto si suddivide in 40 capitoli (pp. 4-130), nella seconda parte i capitoli non sono numerati (pp. 133-420). Alla fine è rilegato un indice (p. 429-444) del contenuto redatto in un secondo tempo (XVII sec.?) che offre un breve riassunto dei capitoli. L'arte della sperimentazione rivestiva una grande importanza per la pratica dell'industria metallurgica e mineraria nelle sue prime fasi. Nei pressi di Eulenburg (ceco hrad Sovinec), la sede della casata nella Moravia del nord, lo stesso Wolk si impegnò nella estrazione di metalli nobili (Papajík 2005, S. 198-200). Nella persona di Wok si trovarono riuniti l'imprenditore in miniera e lo sperimentatore. Prima del 1924 il manoscritto apparteneva al fondo della biblioteca del museo del ginnasio (ceco Knihovna gymnazijního muzea) di Troppau (ceco Opava), l'istituzione che precedette la odierna biblioteca del Museo della Slesia (ceco Knihovna Slezského zemského muzea). A partire dal 1924 si ritenne che il manoscritto fosse perduto. A causa di un devastante incendio avvenuto nella primavera del 1945, durante il quale andarono persi tutti i registri delle accessioni, oggigiorno non esiste più nella biblioteca del museo alcuna documentazione relativa al manoscritto (informazione del 16.7.2015). L'attuale stato delle conoscenze della ricerca in Cechia è riassunto da David Papajík: "Vok si occupò anche degli aspetti teorici dell'industria mineraria. Nel 1526 redasse sull'argomento una voluminosa opera in tedesco di 420 pagine, che fino ad un recente passato si era conservata nella biblioteca del museo di Opava, ma che nel 1924 era già scomparsa. Ne conosciamo solamente una descrizione, realizzata nel 1881 da Josef Zukal [...]. E' immensamente deplorevole che questo documento unico, riguardante la situazione dell'industria mineraria dell'epoca, non si sia conservato fino a noi." (Papajík 2005, S. 200). La descrizione del 1881, qui ricordata, offre inoltre le seguenti informazioni: "Ms. chart., sec. XVI. Kl. Oct. rilegato senza decorazione in cuoio nero, 420 pagine [...]. I dintorni di Eulenberg possedevano nel XV e XVI secolo una vivace industria mineraria; quest'opera è quindi dovuta a dei bisogni pratici. Si tratta senza dubbio del manoscritto originale di Wok e permette di gettare uno sguardo interessante nell'allora stato della metallurgia. L'indice, aggiunto in un secondo tempo, si deve ad un'altra mano di epoca molto più tarda; questa circostanza, così come l'intenso uso, mostrano che il libro venne utilizzato a lungo" (Zukal 1881, p. 15s.) Il manoscritto è stato acquisito nel 1955 a New York.
Online dal: 17.03.2016
Il manoscritto, che prende il nome dal suo committente, l'abate Franz Gaisberg (abate dal 1504 al 1529), contiene vari testi a carattere storico e agiografico: una storia degli abati di S. Gallo con i relativi blasoni, epitaffi di abati e monaci sangallesi, la storia dell'abbazia di S. Gallo (Casus sancti Galli) relativa agli anni 1200-1232 di Corrado di Fabaria, la Vita di Notkero Balbulo († 912) di autore anonimo comprendente una copia del suo processo di beatificazione del 1513, e le leggende dei santi Costanzo, Miniato e Rocco. Il codice è stato scritto dal calligrafo e organista del duomo di S. Gallo Fridolino Sicher (1490-1546).
Online dal: 31.03.2011