Progetto: Progetti di collaborazione
Gennaio 2010 - Giugno 2011
Status: Concluso
Finanziato da: Andrew W. Mellon Foundation (http://www.mellon.org/)
Descrizione del progetto: Scopo principale di questa seconda fase del progetto finanziato dalla Fondazione Mellon era di rafforzare e-codices quale piattaforma della ricerca internazionale sui manoscritti conservati in biblioteche svizzere. Un «call of collaboration», nel quale gli studiosi erano invitati a suggerire dei manoscritti da digitalizzare, è stato pubblicato nel nostro sito nel mese di giugno del 2009. Delle più di 150 proposte che ci sono giunte, una procedura di valutazione interna ci ha permesso di sceglierne 60. La forma delle collaborazioni è stata molto varia e ha incluso, oltre alla fornitura di una nuova descrizione scientificamente aggiornata del manoscritto, lo sviluppo di nuovi strumenti per lo studio dei manoscritti, o delle connessioni con altri siti dedicati a biblioteche virtuali di manoscritti.
Tutte le biblioteche e collezioni
Terzo volume, nella parte finale incompleto, di una raccolta eterogenea dal punto di vista codicologico di gruppi o singoli fascicoli con la versione in tedesco di prediche, costituita alla fine del XIV o all’inizio del XV sec. e destinata all’uso nel monastero femminile di S. Andrea a Engelberg. Insieme con il Cod. 335 rappresenta il più antico testimone per il corpus delle «Engelberger Predigten» (prima conosciuto con il nome di «Engelberger Prediger»). Quali copisti sono identificati Johannes von Bolsenheim, più tardi priore di Engelberg, e Johannes Friker, cancelliere di Lucerna e titolare di un beneficio laico, morto nel 1388. Nel 1615 le benedettine di S. Andrea portarono con loro nella nuova sede di Sarnen i due volumi complementari Cod. 336 e Cod. 335 (probabilmente un terzo è andato perso), così come il Cod. 337 e almeno altri 24 manoscritti; dal 1887 i volumi si trovano nella biblioteca di Engelberg.
Online dal: 21.12.2010
Il Cod. 337 contiene uns raccolta di nove sermoni per la Pasqua in tedesco dal corpus delle «Engelberger Predigten» (prima conosciuto sotto il nome di «Engelberger Prediger»), redatta probabilmente tra il 1415 ed il 1420. Offe un complemento alla raccolta di sermoni contenuta nei manoscritti di Engelberg Cod. 335 e Cod. 336. Nel 1615 le benedettine di S. Andrea si sono trasferite a Sarnen portando con loro questo volume, il Cod. 335 e il Cod. 336 (un terzo è probabilmente andato perso) e almeno 24 altri manoscritti; dal 1887 i volumi sono conservati nella biblioteca di Engelberg.
Online dal: 21.12.2010
Manoscritto cartaceo con disegni a penna colorati datato 1396. Il trattato sulla passione si rifà alla Vita Christi di Ludolf von Sachsen (primo adattamento in tedesco), il trattato sull’Eucarestia a Marquard di Lindau. Scritto da Nikolaus Schulmeister, segretario a Lucerna tra il 1378 e il 1402, per la vedova Margaretha von Waltersberg patrizia di Lucerna. Secondo le sue disposizioni dopo la sua morte il codice avrebbe dovuto essere trasferito alle monache. Rimase in loro possesso fino al 1887 per poi passare nella biblioteca del monastero di Engelberg.
Online dal: 04.11.2010
Antifonario ad uso francescano databile nel tardo XIII o all’inizio del XIV sec. (dopo il 1260) ma che rappresenta la tradizione liturgica francescana primitiva. Contiene i canti (testo e musica) dell’Ufficio liturgico per l’intero anno, inclusa la festa per Antonio da Padova nella sua giusta posizione e un Ufficio per il Corpus Christi aggiunto da altra mano (f. 157r-159v).
Online dal: 21.12.2010
Raccolta di testi a carattere filosofico-teologico, scritta da diverse mani. Contiene, in cinque unità codicologiche cartacee, undici trattati di autori vari del sec. XIV, tra i quali sei esemplari unici. I testi sono stati scritti intorno al 1370-1410 e sono stati più volte riordinati prima che il codice, probabilmente all’inizio del sec. XV, venisse rilegato a Friburgo nell’attuale sequenza. Uno dei copisti, nel contempo proprietario e redattore, fu Friedrich von Amberg (intorno al 1350/60-1432), che visse negli anni 1393-1432 nel convento dei francescani a Friburgo, dove ricoprì per due volte la carica di guardiano. Friedrich dovrebbe aver copiato, o acquistato, questi testi in massima parte nel corso dei suoi soggiorni di studio a Straburgo, Parigi e Avignone.
Online dal: 31.03.2011
Il Romanzo della Rosa è un’opera poetica di ca. 22'000 versi ottosillabi. La prima parte di questo romanzo allegorico (più di 4'000 versi) è stata scritta da Guillaume de Lorris verso il 1230 e terminata da Jean de Meun una quarantina di anni più tardi. Concepito in origine come un racconto cortese, la seconda parte si perde in disgressioni su vari soggetti, criticando segnatamente il mito della rosa di Guillaume de Lorris. Il Testamento è un poema di 544 quartine di alessandrini monorimi che tracciano il cammino spirituale di Jean de Meun.
Online dal: 22.06.2010
Questo manoscritto contiene delle prediche di Agostino in scrittura onciale, redatte da una mano del tardo sec. VII, inizio del sec. VIII. Il foglio esterno di ogni fascicolo (quinioni) è costituito da un foglio di pergamena, mentre i rimanenti fogli sono in papiro. I 53 fogli (8 fascicoli) sono stati staccati da un manoscritto che originariamente contava 30 fascicoli (tra 304 e 308 fogli). Altri 63 fogli, rispettivamente 8 fascicoli, si conservano a Parigi (Parigi, BnF, lat. 11641). Un altro foglio, che va collocato nel manoscritto di Parigi tra il f. 26 e 27, si conserva a S. Pietroburgo, NLR, Lat.F.papyr.I.1; tutti gli altri sono scomparsi. Nel sec. IX il manoscritto appartenne alla biblioteca di Floro di Lione, che vi aggiunse di sua mano numerose annotazioni marginali.
Online dal: 22.06.2010
Questo manoscritto del sec. IX contiene il IV libro della De compendiosa doctrina di Nonio Marcello, un grammatico latino vissuto nel IV sec. d. C. Le correzioni che accompagnano il testo sono attribuite a Lupo di Ferrières. La presenza di un corto testo scritto in note tironiane, e di un catalogo di libri (lista di 21 titoli), ha indotto i primi studiosi a ritenere che questo manoscritto fosse originario di Fleury-sur-Loire, ma gli studi più recenti lo ricollegano al monastero di Fulda in Germania.
Online dal: 22.06.2010
Contiene un trattato sulla passione in alto tedesco, compilato dai quattro vangeli, dal vangelo apocrifo di Giacomo e dallo Pseudo-Anselmo di Canterbury. Il codice è stato scritto nel 1494 da Barbara Grünenbächin, la cui origine è sconosciuta ma che non è attestata quale membro della comunità di monache di Hermetschwil. Figura nell’elenco dei manoscritti di Hermetschwil del 1697.
Online dal: 22.06.2010
Questo codice data della prima metà del sec. XIV e contiene una copia del Roman de la Rose, un poema allegorico in antico francese composto nel sec. XIII da Guillaume de Lorris e Jean de Meung. Questo esemplare, che costituisce una delle più di 300 copie complete o parziali che sopravvivono, è fittamente annotato e denota l’uso da parte di vari diversi lettori.
Online dal: 21.01.2011
Contiene la Legenda maior di s. Francesco scritta da s. Bonaventura, la Vita beati Antonii e due indulgenze riguardanti la Porziuncola. Il codice è stato scritto nel 1337 da Elisabeth von Amberg (ff. 1-127) e da Katherina von Purchausen (ff. 129-176). E’ decorato da una iniziale nella quale è raffigurato s. Francesco in abiti da cavaliere (f. 4r) e da una vignetta nella quale il santo riceve le stimmate (f. 77v). La posizione di rilievo che il nome di Clara riceve nel testo fa pensare che il codice sia stato scritto in un convento di clarisse, forse a Paradies. Dall’inizio del sec. XVII in possesso del convento dei cappuccini di Frauenfeld, nel 1848 è confluito nell’archivio della provincia dei cappuccini svizzeri, Lucerna.
Online dal: 31.03.2011
Il manoscritto contiene nella prima parte opere di e sulla mistica Elisabetta di Schönau (morta nel 1164) con la traduzione in lingua alemannica: Liber visionum, Prophetia Elisabethae, Adiuratio conscriptoris, Liber viarum Dei, Liber revelationum de sacro exercitu virginum Coloniensium, Epistolae, Visio Egberti de Ursula, Epistola Eckeberti ad cognatas suas de obitu dominae Elisabeth. La seconda parte contiene il trattato mistico di Matilde di Magdeburg (morta intorno al 1282) Das Liecht der Gotheit nella ritraduzione in lingua alemannica dal latino. Si tratta dell’unico testimone conosciuto di questa versione.
Online dal: 21.12.2010
Il piccolo libro di preghiere del sec. XII, il più antico in lingua tedesca, è stato scritto per una donna. Contiene numerose preghiere latine e tedesche tra le quali spicca la famosa „Mariensequenz aus Muri“, la più antica riproduzione conosciuta in lingua tedesca della sequenza in latino Ave praeclara maris stella. Nel sec. XIX il manoscritto venne ritenuto in qualche modo collegato alla regine Agnese (1281 ca-1364) che visse nel monastero di Königsfelden. Elencato nella lista dei manoscritti posseduti dal monastero di Muri del 1790.
Online dal: 22.06.2010
Antifonario con notazione musicale il cui testo corrisponde all’Ordinario di Sion. Contiene la parte invernale del Proprium de tempore e, quale appendice, l’Officium Defunctorum. Fa parte di un manoscritto pergamenaceo scritto in due parti probabilmente nel 1347, dalla stessa mano che ha redatto anche il Codice Ms. 2, ed appartiene all’Archivio del capitolo della cattedrale di Sion.
Online dal: 21.12.2010
Il manoscritto, mutilo alla fine, appartiene alla tipologia delle Bibbie atlantiche prodotte nell’Italia centrale tra la metà dell’XI e la metà del XII secolo, nell’ambito della cosiddetta Riforma gregoriana. Il manoscritto corrisponde al primo tomo di una Bibbia realizzata in due tomi distinti e autonomi, dei quali il secondo è attualmente perduto. La Bibbia atlantica di Sion contiene la prima parte dell’Antico Testamento della Vulgata : Ottateuco (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, Giudici, Ruth), Re, Profeti maggiori, dodici Profeti minori, Giobbe, Salterio lacunoso della parte finale (Ps 1-93,22a). Il manoscritto è conservato fin dall’origine nell’Archivio del Capitolo cattedrale di Sion, al quale venne verosimilmente offerto dal vescovo Ermenfroid (1055-1087/1092), che figura tra i principali promotori della Riforma gregoriana nelle diocesi di quello che era il Secondo Regno di Borgogna.
Online dal: 21.12.2010
Il manoscritto contiene una raccolta sistematica di testi di diritto canonico redatta intorno all’800 a Lione nel quadro della riforma ecclesiastica effettuata in epoca carolingia; la raccolta prende il nome dal suo primo editore, il francese Jean-Luc d’Achéry (XVII sec.). E’ scritto in minuscola carolina databile nella prima metà del sec. IX ed è il più antico manoscritto appartenente alla biblioteca dell’Archivio capitolare di Sion, nella quale si trova almeno dal sec. XVI/XVII (nota di possesso a c. 2r).
Online dal: 21.12.2010
Di piccolo formato, questo manoscritto dell’XI sec. riunisce un calendario, un graduale con neumi con i canti per la messa ed un sacramentario con le preghiere della messa. E’ stato probabilmente scritto nel monastero di S. Gallo; nel tardo medioevo venne utilizzato nella cappella dedicata ai SS. Pietro e Paolo a Rotmonten presso S. Gallo. Ha subito l’asportazione di numerose pagine intere e parti di fogli con iniziali.
Online dal: 21.12.2010
La collezione di testi si è formata nel terzo quarto del sec. XV sotto influsso del primo umanesimo in una città della Germania sudoccidentale. Contiene testi del tardo medioevo in latino ed in tedesco, di cui alcuni con glosse marginali ed interlineari. Le più recenti opere dei nuovi autori umanistici sono di Francesco Petrarca, Enea Silvio Piccolomini (più tardi papa Pio II), Gerolamo de Vallibus e Antonio Barzizza.
Online dal: 04.11.2010
L’opera «Blumen der Tugend» di Heinrich Schlüsselfelders, una raccolta di racconti corti a carattere istruttivo, deriva da un modello italiano. Nel 1468 il compilatore, originario di Norimberga, lo traspose in Italia in tedesco. La carta è di origine italiana, le iniziali, i ferri della legatura ed i resti della chiusura, presentano delle forme italiane. Quale decorazione lo Schlüsselfelder utilizzò le prime incisioni in rame italiane raffiguranti le virtù cardinali ed un unicorno; poco più tardi egli stesso, od un lettore, illustrarono il testo nei margini con dei disegni a penna colorati.
Online dal: 04.11.2010
Copia dei commenti del padre della Chiesa Gerolamo († 420) ai capitoli 14-18 del libro del Vecchio Testamento di Isaia, scritto nel monastero di S. Gallo nel sec. IX. Sulla prima e sull’ultima pagina prove di penna dall’XI al XV sec., tra le quali tre proverbi in alto tedesco dal compendio di dialettica De partibus logicae del monaco ed erudito di S. Gallo Notkero il Tedesco, una benedizione per i maiali ed una ricetta per la produzione di inchiostro. All’interno delle coperte anteriore e posteriore impronta di parti del testo dell’Edictum Rothari (Cod. Sang. 730), precedentemente incollato alla coperta di legno di questo manoscritto.
Online dal: 22.06.2010