La lettera giurata ("Geschworener Brief"), redatta per la prima volta nel 1252, è costituita principalmente da regolamenti di diritto penale atti ad assicurare la pace interna. Molto presto assunse l'importanza di un contratto sociale periodicamente rivisto e sul quale l'assemblea della comunità annuale prestò annualmente giuramento. COD 1075 offre l'ultima versione in una forma speciale: il testo fu redatto in maniera molto calligrafica dal cancelliere Josef Corneli Mahler; gli articoli sono introdotti da artistiche iniziali ed accompagnati da figure (che tuttavia non hanno nessun rapporto diretto col testo). La legatura con assi di legno fu ricoperta da un velluto di colore blu-bianco e adornata con rinforzi angolari, ganci di chiusura e borchie a forma di scudo, in argento.
Online dal: 22.03.2017
Il cancelliere cittadino Egloff Etterlin scrisse nel 1433 un cartulario con le trascrizioni dei documenti più importanti per il diritto pubblico della città di Lucerna, e con la traduzione di quelli in latino. Il volume permise al consiglio di accedere velocemente ai testi e serviva quale cartulario per gli originali conservati nel castello d'acqua ("Wasserturm"). Le trascrizioni dei 150 documenti (con 21 traduzioni) non sono in ordine cronologico ma sono suddivise secondo un ordine tematico. Si devono a vari copisti della cancelleria lucernese e si estendono fino al 1492. Il nome del volume è dovuto alla maestosa legatura del 1505 costituita da assi di legno rivestite di velluto e taffettà, decorata con borchie argentate e ganci di chiusura su quali è raffigurato lo stemma di Lucerna.
Online dal: 22.03.2017
Il COD 3655 rappresenta in effetti uno "Stadtbuch" poiché il volume, oltre ad un elenco dei nuovi cittadini fino al 1441 (in realtà il più antico registro della cittadinanza di mano del cancelliere cittadino Werner Hofmeier, fol. 1r-53v), contiene anche statuti, trascrizioni di documenti, annotazioni relative all'amministrazione (tra queste un elenco del tesoro della chiesa della cappella di S. Pietro, fol. 19r, e una istruzione per il nuovo orologio "am Graggenturm", fol. 24r) e annotazioni di cronaca. Tra queste ultime figurano notizie sulla battaglia di Sempach (fol. 22r), Näfels (fol. 22r) e Arbedo (fol. 49r). La legatura, costituita da assi di legno rivestite di pelle di maiale sulla quale è dipinto lo stemma di Lucerna, risale alla seconda metà del XVI secolo.
Online dal: 22.03.2017
Il secondo registro della cittadinanza contiene la registrazione dei nuovi cittadini di Lucerna dal 1479 al 1572. Il volume è prezioso per studiare l'immigrazione verso Lucerna poiché le singole iscrizioni presentano non solo i nomi dei nuovi cittadini ma anche la loro esatta origine. D'altra parte, testimonia del generale isolamento del patriziato lucernese nel corso del XVI secolo, quando sempre nuovi arrivati ottennero i diritti cittadini. Il rappresentativo volume, rilegato in pelle, contiene, oltre all'originale elenco secondo l'ordine dei nomi di persona, anche un indice dell'archivista cittadino Joseph Schneller († 1879).
Online dal: 22.03.2017
In occasione di un grande processo contro degli evocatori di spiriti e cercatori di tesori nell'anno 1718, le autorità lucernesi sequestrarono questa accurata trascrizione dello Schlüssel Salomos, un libro di magia evidentemente molto diffuso nelle cerchie interessate e che circolava in varie copie. Tramite l'utilizzo del rituale che vi è descritto per la evocazione di spiriti, le persone della cerchia del prete Hans Kaspar Giger, pensavano di potersi avvicinare ai ricchi. Il volume fu etichettato dalle autorità quale "soprannaturale" e rinchiuso sotto sigilli.
Online dal: 22.03.2017
Il più antico martirologio del convento francescano di Lucerna non è conservato; KF 80 è il secondo martirologio e riprende parti del primo volume scomparso; le registrazioni vanno fino al 1734. Due importanti famiglie di donatori, particolarmente legate al convento, vi sono specialmente ricordate in una apposita sezione e con gli stemmi della famiglia: i Martin (fol. 17v) e i Sonnenberg (fol. 62-63v). Il volume giunse nell'Archivio di Stato, unitamente all'archivio del convento, dopo la sua secolarizzazione avvenuta nel 1838.
Online dal: 22.03.2017
Insieme allo «Schwarzbuch» (KU 4b), questo urbario offre uno sguardo generale sui diritti ed i possedimenti della abbazia cistercense, che aveva raggiunto il suo momento di massima potenza economica nella seconda metà del XV secolo. Trascrizioni di documenti e raccolte di diritti e compiti, ordinati secondo criteri geografici, documentano l'insieme delle proprietà monastiche. Il «Weissbuch» comprende l'ambito centrale della signoria fondiaria di S. Urban intorno a Pfaffnau e Roggliswil e nell'Alta Argovia bernese. Il volume giunse nell'Archivio di Stato con l'archivio del monastero, dopo la sua secolarizzazione avvenuta nel 1838.
Online dal: 22.03.2017
Insieme al «Weissbuch» (KU 4a) questo urbario offre uno sguardo complessivo sui diritti e le proprietà dell'abbazia cistercense, che aveva raggiunto il suo momento di massima potenza economica nella seconda metà del XV secolo. Trascrizioni di documenti e raccolte di diritti e compiti, ordinati secondo criteri geografici, documentano l'insieme delle proprietà monastiche. Lo «Schwarbuch» contiene le fonti che riguardano i possedimenti nell'ambito della intendenza (Schaffnerei) di Zofingen e Sursee, che si estendeva fino al canton Soletta e nella regione di Basilea. Il volume giunse nell'Archivio di Stato con l'archivio del monastero, dopo la sua secolarizzazione avvenuta nel 1838.
Online dal: 22.03.2017
Il monaco cistercense Sebastian Seemann (1492-1551), abate del monastero di St. Urban dal 1535, scrisse dopo il 1517, in occasione della nuova erezione degli edifici del monastero bruciati nel 1513, una storia del monastero, inserita nella storia confederale e generale della Chiesa. L'incendio del monastero e la rivolta dei contadini del 1513 vi vengono ampiamente descritti. Nel medesimo volume è contenuto un libro contabile per le diverse cariche del monastero. Il volume giunse all'Archivio di Stato con l'archivio del monastero dopo la sua secolarizzazione avvenuta nel 1848.
Online dal: 13.10.2016
Il più antico martirologio del monastero di S. Urban, che si presenta con una legatura in assi di legno del XVI secolo, è purtroppo conservato solo in maniera frammentaria. La prima parte (fol. 3-14v) consiste nel necrologio del monastero; la seconda parte contiene il Liber anniversariorum benefactorum incompleto (solo 1-12 gennaio, 1 maggio-1 settembre, 4-7 settembre, 22 settembre-31 dicembre), con aggiunte; la terza parte comprende l'Officium defunctorum, una litania e delle aggiunte, con un elenco dei membri della confraternita dei laici del monastero. Il volume giunse nell'Archivio di Stato con l'archivio del monastero, dopo la sua secolarizzazione avvenuta nel 1838.
Online dal: 22.03.2017
Lo stato di conservazione precario del volume (mancano la legatura e vari fascicoli, la cucitura si è sciolta, cambiamenti di colore dovuti a varie sostanze) permette di dedurre l'uso intensivo cui fu sottoposto il volume nel corso dei secoli. Le ricette, che coprono vari ambiti (medicina umana e veterinaria, cucina), coprono un arco di tempo dal XV al XVII secolo. Il manoscritto venne depositato nell'Archivio di Stato con l'archivio della famiglia patrizia lucernese dei Balthasar.
Online dal: 22.03.2017
Hans Salat (1498-1561), originario di Sursee, fu cancelliere del tribunale dal 1531 al 1540; in questo periodo scrisse una storia della Riforma in una prospettiva cattolica. Il manoscritto dello Staatsarchiv di Lucerna, comperato nel 2004 da un privato, è un autografo di Salat ed era dedicato al governo lucernese.
Online dal: 13.10.2016
Il volume, di piccolo formato, è giunto nel 1988 all'Archivio di Stato tramite una donazione. Una nota di possesso sul foglio di guardia fa pensare ad un'origine nell'area della Germania meridionale. Il libretto, vergato in una scrittura maldestra, contiene delle ricette e delle istruzioni; alcune di quest'ultime rientrano piuttosto nel campo della magia.
Online dal: 13.10.2016
Non si conosce l'esatta origine di questo manoscritto; scrittura e lingua lasciano supporre un'origine nella regione meridionale alemannica. I contenuti riguardanti l'astrologia, l'innesto di piante, il dissanguamento, consigli per la salute, urologia e ricette, provengono da fonti per la maggior parte conosciute e concordano in buona parte con il Codex 102b della Zentralbibliothek di Zurigo. Il redattore non dovrebbe esser appartenuto ad un ambito accademico ma piuttosto essere stato un "praticante di medicina". In questo modo il volume si caratterizza come un "manuale pratico di medicina popolare", probabilmente il più antico di questo tipo. Costituisce inoltre la più antica fonte per il cosiddetto "Corpus iatromatematico".
Online dal: 22.03.2017
Secondo alcune indicazioni Hans von Hinwil, proprietario del castello di Elgg (1498-1544), redasse il libro di famiglia nel 1541. Ad un'introduzione sulla storia della famiglia, fanno seguito in ordine cronologico gli stemmi degli antenati. In questo modo il manoscritto può essere confrontato con altri famosi libri di famiglia, come quello dei signori di Eptingen, o dei signori di Hallwyl; costituisce però per la Svizzera orientale un esempio isolato della rappresentazione della tradizione nobile in parole e immagini.
Online dal: 22.03.2017
Unica opera nota del monogrammista B.G., creata nel 1557 per l'abate di Wettingen Peter I. Eichhorn (†1563). Mentre la maggior parte delle numerose iniziali sono state disegnate a partire da xilografie di Bernard Salomon (Quadrins historiques de la Bible, Lione 1553), il pittore ha composto gli ornamenti marginali in modo indipendente ed estremamente affascinante, con allusioni al nome del committente (Eichhorn = scoiattolo) e al motivo dell'oca.
Online dal: 10.10.2019
Il Liber vitae costituisce il più antico martirologio della prepositura benedettina, rispettivamente del capitolo collegiale di Sankt Leodegar im Hof di Lucerna. Venne iniziato nel 1445 dal conventuale Johannes Sittinger, che utilizzò un martirologio più antico andato perso. Le registrazioni vanno fino al 1691, la legatura in pelle risale al 1620.
Online dal: 13.10.2016