Messale del XV sec. in pergamena, confezionato per il vescovo Jean de Venningen (1458-1478). Il registro delle spese del vescovo Jean de Venningen permette di seguire le tappe della confezione di questo messale. Il manoscritto è stato realizzato contemporaneamente ai ms 2 e ms 3. Nel 1462/1463 il manoscritto, quasi completato, fu oggetto di lavori di finitura, le miniature, le iniziali, le iniziali filigranate e soprattutto l'applicazione della legatura. Per ragioni di comodità, la disposizione dell'Ordo del canone è stata modificata. Inizialmente previsti all'inizio, alla fine sono stati collocati alla metà del manoscritto.
Online dal: 09.04.2014
Pontificale del vescovo di Basilea Jean de Venningen (1458-1478) e confezionato su sua commissione (prima parte). Il registro delle spese del vescovo Jean de Venningen permette di seguire le varie tappe della confezione di questo pontificale. Il manoscritto è stato realizzato contemporaneamente ai ms 1 e ms 3. Nel 1462/1463 il manoscritto, quasi completato, fu oggetto di lavori di finitura, le miniature, le iniziali, le iniziali filigranate e soprattutto l'applicazione della legatura.
Online dal: 09.04.2014
Pontificale del vescovo di Basilea Jean de Venningen (1458-1478) e confezionato su sua commissione (seconda parte). Il registro delle spese del vescovo Jean de Venningen permette di seguire le varie tappe della confezione di questo pontificale. Il manoscritto è stato realizzato contemporaneamente ai ms 1 e ms 2. Nel 1462/1463 il manoscritto, quasi completato, fu oggetto di lavori di finitura, le miniature, le iniziali, le iniziali filigranate e soprattutto l'applicazione della legatura.
Online dal: 09.04.2014
Questo manoscritto contiene la versione latina dell'Etica Nicomachea di Aristotele, tradotta e corredata da note da Roberto Grossatesta (1175-1253), vescovo di Lincoln. La decorazione, costituita da iniziali monocolori o con filigrana rossa e blu all'inizio dei capitoli (per es. 3r), e da iniziali decorate a colori all'inizio dei libri (per es. 1r), rimanda ad una origine nella Germania sudoccidentale e ad una datazione nel terzo quarto del XV secolo. Durante la Rivoluzione francese il manoscritto, prima nella raccolta vescovile, giunse nella biblioteca del collegio di Porrentruy, e infine nel XX sec. confluì nei fondi della Biblioteca cantonale giurassiana.
Online dal: 23.09.2014
Messale ad uso della diocesi di Basilea databile intorno al 1300. Nel XV sec. è stata inserita una parte contenente l'Ordo Missae preceduta da una miniatura con la Crocifissione. La legatura è stata restaurata nel 1992 e sostituisce quella originale che non si è conservata.
Online dal: 09.04.2014
Prima parte di una Bibbia (seconda parte Ms. 6b) contenente i libri del Vecchio Testamento dalla Genesis fino a Iesus Sirach. Il manoscritto è stato prodotto nello stesso atelier dei Ms. 6b e Ms. 6c, sulla base dello stile delle iniziali nella Germania sudoccidentale, nel secondo terzo del XV secolo. La decorazione è costituita da piccole iniziali filigranate rosse e blu per i prologhi e da iniziali decorate più grandi per l'inizio dei libri. Viene ricordato nell'inventario del principe-vescovo Philipp von Gundelsheim (1487-1553), mentre nel sec. XVIII - secondo l'annotazione a c. 1r - era in possesso del collegio dei Gesuiti di Porrentruy. Nel sec. XIX passò in proprietà al Collège di Porrentruy, per confluire poi nei fondi della Biblioteca cantonale giurassiana.
Online dal: 23.09.2014
Seconda parte di una Bibbia (prima parte Ms. 6a), prodotta, come i codici Ms. 6a e 6c, nella Germania sudoccidentale nel secondo terzo del sec. XV. Il manoscritto è costituito da due parti delle quali la prima contiene i rimanenti libri del Vecchio Testamento (Isaia fino a II Maccabeorum), la seconda quelli del Nuovo Testamento. I libri della seconda parte (105r-219v) sono introdotti da iniziali istoriate o decorate, mentre all'inizio dei capitoli della seconda parte vi sono iniziali filigranate rosse e blu. Il manoscritto viene ricordato nell'inventario del principe-vescovo Philipp von Gundelsheim (1487-1553) mentre nel sec. XVIII - secondo l'annotazione a c. 1r - era in possesso del collegio dei Gesuiti di Porrentruy. Nel sec. XIX passò in proprietà al Collège di Porrentruy, per confluire poi nei fondi della Biblioteca cantonale giurassiana.
Online dal: 23.09.2014
Contiene le Additiones ad postillam Nicolai de Lyra di Paulus Burgensis, o Paulus de Santa Maria, un ebreo spagnolo convertitosi al cattolicesimo e diventato in seguito vescovo, cancelliere ed esegeta. Il manoscritto è stato prodotto nello stesso atelier, probabilmente nella Germania sudoccidentale, nel quale vennero confezionati il Ms. 6a e il Ms. 6b, nel secondo terzo del XV secolo. E' elencato nell'inventario del principe-vescovo Philipp von Gundelsheim (1487-1553) mentre nel sec. XVIII – si veda l'annotazione a c. 1r - era in possesso del collegio dei Gesuiti di Porrentruy. Nel sec. XIX passò in proprietà al Collège di Porrentruy, per confluire poi nei fondi della Biblioteca cantonale giurassiana.
Online dal: 17.03.2016
Messale ad uso della diocesi di Basilea fatto realizzare da Christophe d'Utenheim, vescovo-principe di Basilea dal 1502 al 1527, che vi ha fatto dipingere le armi, incrociate con quelle del vescovado, nel margine inferiore di c. 2r. Il Canone della Messa, originariamente mancante, è stato aggiunto in un secondo tempo ed è decorato da una iniziale istoriata con la Messa di S. Gregorio. La decorazione vegetale nel margine laterale e la probabile miniatura con la Crocifissione all'inizio, sono state asportate.
Online dal: 09.04.2014
In accordo con la liturgia e la presenza di un ufficio dedicato al santo, il breviario proviene dalla chiesa collegiata di S. Lebuino a Deventer (Paesi Bassi). Ha appartenuto a Swibert de Keyserswerth (morto dopo il 1551), nonno paterno dell'organista e compositore olandese Jan Pieterszoon Sweelinck (1562-1621).
Online dal: 09.04.2014
Libro d'ore all'uso della diocesi di Besançon con calendario in francese. Possiede una decorazione incompleta che permette di seguire le diverse tappe della sua realizzazione.
Online dal: 09.04.2014
Pontificale del sec. XV. Le cerimonie sono raffigurate in miniature a piena pagina con iniziali decorate, fregi marginali ed alcune linee di testo, secondo il modello dei libri d'ore, mentre lungo il testo si trovano bordure e iniziali decorate, sovente contenenti la rappresentazione degli oggetti liturgici citati nel testo. Oltre al ricorrente stemma di Melchior von Lichtenfels, principe-vescovo di Basilea (1554-1575) si trova lo stemma di Charles de Neufchâtel, arcivescovo di Besançon (1463-1498; visibile a c. 1r), che permette di precisare l'epoca di esecuzione del manoscritto. Così come altri manoscritti di proprietà di istituzioni religiose, durante la Rivoluzione francese entrò in possesso del Collège di Porrentruy, fino al sec. XX, quando confluì nei fondi della Biblioteca cantonale giurassiana.
Online dal: 23.09.2014
Contiene il De institutis coenobitorum e le Collationes patrum di Giovanni Cassiano. Fu acquistato nuovo per il convento di francese di Schönensteinbach grazie ad una donazione fatta a questo scopo dalla religiosa Magdalena Bechrerin. Appartenne François-Sigismond de Roggenbach, vescovo di Basilea dal 1782 al 1794. Un manoscritto dal medesimo contenuto e colophon, datato 1408, proviene dal convento dei domenicani di Norimberga e si trova presso la biblioteca di quella città.
Online dal: 09.04.2014
Manoscritto cartaceo datato al 1457, contenente un repertorio di diritto canonico con glosse, attribuito nel codice a Domenico da S. Giminiano.
Online dal: 09.04.2014
Questo Vocabularius brevilogus fu copiato, secondo quanto si legge nel colophon a c. 329v, dal copista Martinus Hartmann nel 1452 ad Hildesheim. I lemma sono introdotti da iniziali rubricate, mentre per le iniziali più grandi è stato lasciato lo spazio apposito e, tranne poche eccezioni, non sono state eseguite. Nel 1505 il manoscritto fu donato dal suo proprietario, Johannes Hertlin di Augusta Regia, alla chiesa dei santi Alessandro e Teodoro di Ottobeuren; dal sec. XX si trova in possesso della Biblioteca cantonale giurassiana di Porrentruy.
Online dal: 23.09.2014
Il codice è costituito da vari frammenti dello Speculum perfectionis attribuito a frate Leone di Assisi, della legenda di s. Policarpo, di s. Tecla, di s. Maria Romana, di s. Radegonda e da una parte della legenda di s. Elisabetta di Turingia di Dietrich von Apolda, tutti provenienti dallo stesso manoscritto e in lingua olandese. Prima di giungere a Porrentruy appartenne al canonico Nicolas-Antoine Labbey de Billy, vicario generale di Langres († 1825).
Online dal: 17.03.2016
Salterio del sec. XV secondo l'uso liturgico della collegiata di Saint-Ursanne, che nella forma e nel contenuto costituisce una copia esatta del manoscritto di Basilea AN VIII 39. Le due controguardie sono costituite da frammenti dello Speculum historiale di Vincenzo di Beauvais; nel margine di c. 36r si trova un disegno a penna della Vergine Maria del XVI sec. Il manoscritto rimase in possesso della collegiata di Saint-Ursanne fino al sec. XX, quando entrò in possesso della Biblioteca cantonale giurassiana.
Online dal: 23.09.2014
Graduale annotato della metà del XII secolo, in uso presso l'abbazia dei canonici regolari dell'Ordine Premonstratense di Bellelay.
Online dal: 26.04.2007
Messale preceduto da un calendario (settembre-dicembre) contenente santi di area losannese-basilese e la dedica delle cattedrali di queste due diocesi. Alcune parti del testo sono conformi all'uso della diocesi di Losanna, altre a quello della diocesi di Basilea. Una nota all'interno del piatto anteriore informa che il messale proviene da Saint-Ursanne.
Online dal: 17.03.2016
Manoscritto contenente la Legenda aurea di Jacopo da Voragine con lacune dovute all'asportazione di alcuni fogli, probabilmente contenenti delle iniziali istoriate. La presenza nel testo della legenda di S. Antidio e le caratteristiche della decorazione lasciano supporre una sua origine a Besançon.
Online dal: 09.04.2014
In questo Florilegio del sec. XIII/XIV vengono citati essenzialmente i santi Bernardo, Agostino e Gregorio, libri biblici con la Glossa ordinaria, S. Ambrogio, Seneca, Aristotele e molti altri. Le controguardie sono costituite da frammenti in pergamena del sec. XII sui quali si possono leggere alcune righe delle Georgiche di Virgilio.
Online dal: 23.09.2014
Breviario ad uso della diocesi di Basilea. Le tracce ancora parzialmente visibili dei blasoni dipinti alle cc. 33r, 41r e 129r e 279r, e in seguito cancellati, permettono di attribuire il codice ad Arnold de Rotberg, vescovo di Basilea dal 1451 al 1458. Una annotazione del suo successore, Jean de Venningen (1458-1478) a c. 5r, ricorda il riscatto, il 29 giugno 1461, del castello di Porrentruy.
Online dal: 17.03.2016
Contiene un trattato sulla penitenza in lingua tedesca, ed è datato 25 aprile 1453 (c. 72r). Le controguardie sono costituite da frammenti della Prima collectio decretalium Innocentii III, di Rainerio di Pomposa.
Online dal: 17.03.2016
Costituito unicamente da 19 fogli, contiene le vite di alcuni santi dell'area della Germania meridionale quali Erardo o Adalberto. Prima di giungere a Porrentruy appartenne al canonico Nicolas-Antoine Labbey de Billy, vicario generale di Langres († 1825).
Online dal: 17.03.2016
Il trattato sulla passione Do der minnenclich got contenuto nel manoscritto è stato scritto, o commissionato, nel 1428, da Giovanna de Mörsberg, clarissa nel convento Gnadenthal a Basilea, e dal 1430 penitente del convento di S. Maria Maddalena "An den Steinen", sempre a Basilea.
Online dal: 17.03.2016
Manoscritto cartaceo, fortemente danneggiato dai tarli contenente, tra gli altri i trattati di grammatica Ars minor cum commento di Donato (1r-61r), le Regulae grammaticales cum commento di Nicolaus Kempf (69r-91r) e la seconda parte del Doctrinale di Alessandro di Villadei con commento (95r-220v).
Online dal: 17.03.2016
Codice del IX secolo contenente i Vangeli e proveniente da Saint-Ursanne.
Online dal: 24.03.2006
Questo volume, rimasto a lungo in mani private, è stato acquistato all'asta nel 2023, e aumenta il numero di opere conosciute commissionate dal vescovo della diocesi di Basilea, Jean de Venningen (1458-1479). Si tratta di un pontificale appartenente, con un messale-pontificale (ms. 1) e altri due pontificali (ms. 2 e 3) allo stesso gruppo di manoscritti liturgici prodotti intorno al 1462-1463 e conservati nel fondo antico della Bibliothèque cantonale jurassienne. Con ognuna di queste tre copie ha in comune alcune benedizioni. Copiato da un unico scriba, è impreziosito da una decina di iniziali decorate o istoriate simili a quelle degli altri manoscritti di questo gruppo, attribuite, sulla base della comparsa del nome del miniatore nel registro delle spese vescovili, a un certo Hans, parroco di Hésingue (Gamper/Jurot 1999).
Online dal: 31.05.2024
Il manoscritto cartaceo, copiato da un unico scriba, contiene vari materiali relativi alla storia della diocesi di Basilea. Il titolo sul dorso recita: «Catalogue des Evêques d. Bâle». Si apre con informazioni generali sulla storia e l'organizzazione della diocesi, tra cui un elenco delle funzioni presso il tribunale episcopale (pp. 9-11) e uno dei vassalli del vescovato (pp. 11-13). Seguono, dopo un indice delle materie che elenca i vescovi di questa diocesi da s. Pantalus a Joseph Guillaume Rinck de Baldenstein (pp. 14-16), le sintesi in tedesco degli atti prodotti sotto i vari episcopati, le cui date vanno dal 238 al 1747 (pp. 17-131). Come indica l'ex-libris sulla controguardia anteriore, quest'opera apparteneva a Pierre Joseph Koetschet (1800-1869), quando era preside del collegio di Delémont.
Online dal: 31.05.2024
Descritto da Gustave Amweg come Mémoires d'un Jurassien, questo manoscritto cartaceo, appartenuto alla scuola cantonale di Porrentruy, comprende due parti distinte. La prima contiene dei conti in tedesco dal 1670 al 1672, suddivisi per mese (pp. 1-177). La seconda (pp. 181-358), scritta in francese, è il diario di un uomo – non identificato – scritto in prima persona, che riporta le sue attività quotidiane (il tempo dedicato allo studio, copie di lettere, poesie ecc.), oltre al resoconto di un viaggio dalla Francia all'Italia.
Online dal: 14.12.2022
Questo manoscritto cartaceo contiene diversi testi di Marcel Moreau, elencati in dettaglio in un indice (p. 436-s25). Dopo aver studiato presso il collegio gesuita di Porrentruy, l'autore entrò nell'abbazia cistercense di Lucelle, dove insegnò filosofia e teologia, come in seguito ad Hauterive e Neubourg (Alsazia). Dal 1782 lavorò come parroco a Folgensbourg (Alsazia), ed è questo il titolo che utilizza in calce alla pagina del titolo del primo testo di questa raccolta - Introductio in Historiam Patriam Veterum Rauracorum... (p. V3) - dedicato alla storia dei Rauraci, alla etimologia del nome, ai loro siti, alla loro lingua (in particolare il patois) ecc. (p. 1-76) Scritti in latino, in forma di dialogo, i sei saggi di questa storia furono dedicati nel 1784 al vescovo Sigismond de Roggenbach (p. V5-V9). Sempre di Marcel Moreau, segue la storia del monastero di Neubourg, (pp. 81-101). Vi sono poi una serie di copie di lettere inviate all'Assemblea nazionale in relazione agli sforzi per la conservazione degli ordini religiosi o per l'inalienazione dei beni ecclesiastici (pp. 105-131; 133-144; 149-160; 165-168), seguiti dalla «Correspondance d'un Suisse avec un Rauraque relativement à la révolution operée dans la principauté de Porrentruy en 1792 et 1793...» (pp. 173-216). Agli stessi anni risale il testo successivo di Moreau, «Bulletin des faits arrivé dans l'Évêché de Bâle» (pp. 225-372). Segue una seconda serie di lettere pastorali del vescovo di Alès, Louis-François de Bausset (da p. 373), e del vescovo titolare di Lydda, Jean-Baptiste Gobel (da p. 393). Gli ultimi testi di Marcel Moreau raccontano, in forma epistolare, un «Itinéraire de la Suisse septentrionale» (pp. 436-s1-436-s23) e una «Promenade fatigante mais agréable du Pichoux» (pp. 437-502).
Online dal: 31.05.2024
Marcel Moreau (Delémont 1735-1804), autore di questo manoscritto, entrò nel 1755 nell'abbazia cistercense di Lucelle, dove insegnò teologia, poi a Hauterive e a Neubourg (in Alsazia). Avendo rifiutato di prestare il giuramento costituzionale all'epoca della Rivoluzione (1791), si rifugiò a Hauterive e fu poi nominato direttore delle bernardine di La Maigrauge. Nel corso di quegli anni scrisse delle memorie su avvenimenti contemporanei, come testimonia questo manoscritto, che descrive quanto accaduto tra il 21 aprile 1792 (p. 5) e il 27 gennaio 1793 (p. 138). L'indice finale (pp. 139-150-s2), organizzato cronologicamente, stabilisce la corrispondenza tra le date e gli eventi raccontati e rimanda alle rispettive pagine del manoscritto.
Online dal: 14.12.2022
Jean Germain Fidèle Bajol è l'autore e il copista di questa storia dei vescovi di Basilea in latino. Ha dedicato il suo testo al vescovo François Xavier de Neveu (pp. 7-11), il cui stemma è riprodotto appena prima della dedica (p. 6). Il testo contiene otto biografie successive: Jean Conrad de Roggenbach (pp. 13-14); Guillaume Rinck de Baldenstein (pp. 15-16); Jean Conrad de Reinach-Hirtzbach (pp. 17-23); Jacques Sigismond de Reinach-Steinbrunn (pp. 24-27); Joseph Guillaume Rinck de Baldenstein (pp. 28-33); Simon Nicolas de Montjoye d'Hirsingue (pp. 34-39); Frédéric Louis François de Wangen-Geroldseck (pp. 40-45); François Joseph Sigismond de Roggenbach (pp. 46-55); François Xavier de Neveu (pp. 56-61). L'accurata copia è strutturata in modo chiaro: un'intestazione riporta il nome del vescovo, in seguito il testo si sviluppa a piena pagina all'interno di una cornice disegnata a matita, con indicazioni di date a margine. L'ultima data è il 1803 (p. 60), che fornisce un terminus post quem per il completamento di questo volume.
Online dal: 31.05.2024
Il catalogo dei pensionanti del collegio di Bellelay è stato «redatto» nel 1791 come indicato dall'etichetta incollata sulla coperta anteriore del manoscritto. Tuttavia, include i nomi dei residenti che hanno frequentato la struttura dal 1772 al 1797, data alla quale sono stati registrati 464 nomi. Le ultime cinque pagine scritte, annotate da M. Jean de Montherot (nr. 305), sono datate 1835 e danno indicazioni sul percorso di alcuni di essi, elencati per numero.
Online dal: 14.12.2018
Raccolta di testi concernenti la storia delle abbazie di Bellelay e di Lucelle raccolti da Joseph Trouillat quando era bibliotecario presso il collegio di Porrentruy, datata 1839 (p. V2): De Bellegagiensi monasterio (pp. 1-7); Relation de l'invation de l'abbaye de Bellelay par les troupes françaises 15 novembre 1797 par le père Voirol – questo nome è cancellato e sostituito da quello di Marcel Helg, vecchio monaco di Bellelay (pp. 8-61) ; Notes diverses sur Bellelay, del padre Voirol (pp. 61-102), seguite da sigilli incollati con stemmi (p. 105) o da stemmi dipinti (pp. 111, 113, 115, 117); Notes sur l'ancienne abbaye de Lucelle, redatto in latino, con annotazioni in francese e gli stemmi dipinti dei diversi abati (pp. 121-220), così come dei sigilli aderenti (p. 192) o di un sigillo in cera (p. 208); diverse traduzioni in francese di atti in latino fatte dall'abate Grégoire Voirol (pp. 221-236).
Online dal: 14.06.2018
Il volume contiene la prima parte di una serie di appunti di padre Grégoire Voirol (Les Genevez, 1751 – Porrentruy, 1827), mentre la seconda si trova nel manoscritto A2044/2. Tra i testi, copiati tra il 1770 e il 1823, si trova un Journal de 1790 à 1792; due Supplementum directorii ecclesiastici ad usum Ecclesiae Bellelagiensis, uno per l'anno 1777 (pp. 363-374), l'altro per il 1787 (pp. 375-395); delle Remarques sur la retraite les 28, 29, 30 et 31 décembre 1770, etc. Inserita in questa serie di appunti manoscritti si trova un'edizione a stampa (pp. 401-440): l'Ordo officii divini juxta rubricas breviari praemonstratensis annus 1789, edito a Charleville nel 1787.
Online dal: 14.12.2018
Il volume contiene la seconda parte di una serie di appunti di padre Grégoire Voirol (Les Genevez, 1751 – Porrentruy, 1827), mente la prima si trova nel manoscritto A2044/1. Le annotazioni e le trascrizioni dei testi si riferiscono per la maggior parte all'abbazia premonstratense di Bellelay. Alcune pagine sono tratte da un'opera a stampa, di questa una parte del calendario è stata inserita nel manoscritto (pp. 117-124), e dieci fogli volanti collocati alla fine del volume.
Online dal: 14.12.2018
Rilegato in pergamena, l'ordinario premonstratense è stato copiato su carta, probabilmente nel XVI secolo. Inizia con un breve prologo (Br), seguito da un indice delle materie (Br-Cv). Segue poi il testo stesso dell'ordinario, che corrisponde all'edizione di Pl. F. Lefèvre (L'ordinaire prémontré d'après des manuscrits du XIIe et du XIIIe siècle, Louvain, 1940). Molte note di possesso permettono di ricostruire il percorso di quest'opera. Appartenne al canonico di Bellelay e priore di Himmelspforte Jean Grosjean de Porrentruy († 1617), come si deduce dalla sua firma accompagnata dalla data 1610 (Br). Nel XIX sec. passò successivamente nelle mani del padre Grégoire Voirol - Recuperavit ao 1802, G. Voirol,? –, di P. Migy – ex-libris P. Migy, parochi Bruntruti, 1809, poi di L. Vautrey, par. Delemont (controguardia).
Online dal: 14.06.2018
Volume cartaceo che riporta i rinnovi dei voti dei canonici e degli abati del monastero premonstratense di Bellelay tra il 1735 e il 1797.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto contiene numerose annotazioni redatte da padre Grégoire Voirol (Les Genevez, 1751 – Porrentruy, 1827). Le notizie, disparate per quanto riguarda i soggetti abbordati e la lingua utilizzata (latino o francese), sono state rilegate insieme ad una data sconosciuta. Tra queste figurano diversi necrologi dell'abbazia premonstratense di Belleley, dell'abbazia di Roggenburg in Baviera, dove Voirol si rifugiò nel 1798 in seguito all'invasione francese, il catalogo della biblioteca di Bellelay, dei ricordi storici, delle lettere ecc.
Online dal: 04.10.2018
L'opera reca il titolo Théologie de Bellelay, scritta su di un pezzo di carta incollato sulla pagina che contiene il titolo originale in latino «Cursus logica compendiarius data collegio Bellagensi S.R.S Gregorio Voirol professore anno supra millegissimum septingentesimum octogesimo quinto». Si tratta di un quaderno di annotazioni di uno studente, L'Hoste (p. 131) che a suo tempo aveva seguito un corso di logica condensato tenuto da padre Grégoire Voirol (1751-1827), probabilmente quando questi insegnava presso l'abbazia premonstratense di Bellelay.
Online dal: 14.06.2018
Elenco contenente «titres d'acquisitions, les permutations, obligations, sentences, transactions, jugemens [sic] compromissorials [sic], lettres de fiefs, d'admodiations, etc.» (p. 1) trovato nell'archivio dell'abbazia di Lucelle, seguito da un indice dei luoghi alla fine del manoscritto (N32-N36). Ex-libris sul frontespizio: «Par moi Jean Baptiste Etienne, archiviste».
Online dal: 08.10.2020
Il repertorio è stato redatto da Jean-Baptiste Etienne (N5-N6), direttore dell'archivio, per permettere di avere una visione globale di tutti i beni dell'abbazia e degli oneri che ne derivano. Inizia con un riassunto della fondazione dell'abbazia. Ex-libris sul frontespizio: «J. Baptiste Estienne, profès en l'Abbaye de Lucelle, directeur des archives».
Online dal: 08.10.2020
Chiamato anche Cartulaire de Lucelle no 2, il manoscritto costituisce il secondo volume di una raccolta di documenti contenenti la trascrizione dei titoli di proprietà e dei privilegi temporali dell'abbazia di Lucelle. I testi sono sia in latino che in tedesco.
Online dal: 08.10.2020
Intitolato Protocol 3, il manoscritto contiene documenti elettorali, credenziali e altri atti di Louis, abate di Lucelle: «Protocol 3, anno 1473 super varia instrumenta electioni chartas visitatorias, litteras commendatitias credentiales, coeteraque formularia à Ludovico abbate Lucellensi». Comprende un indice (cc. 159r-162v) e un ex libris del 1630 sulla seconda pagina di copertina (V1r).
Online dal: 08.10.2020
Il volume si compone di una parte manoscritta e di una parte a stampa, oltre a un gran numero di fogli bianchi. Nella parte a stampa alcune pagine, edizioni di bolle papali, sono incollate su fogli di carta (pp. 173-276), mentre altre - un breve apostolico di Alessandro VII per la riforma delle costituzioni dell'ordine cistercense, pubblicato nel 1666 (pp. 285-300), e un secondo testo di analogo contenuto di Clemente IX, pubblicato nel 1668 (pp. 303-314) - non lo sono. La sezione manoscritta si apre con una copia dei privilegi rilasciati all'abbazia cistercense di Lucelle, dal 1186 al 1563 (pp. 1-100), integrata da una seconda serie di privilegi per la medesima abbazia, dal 1139 al 1646, copiati da una seconda mano (pp. 117-165). Sono trascritte ugualmente le copie di due brevi apostolici di Clemente VIII (pp. 109-115 e 315-322), nonché di un'edizione, Validitatis Capituli Generalis pro Reverendis PP. Abbatibus Germania, ord. Cist. Contra Reverendos abbates strictioris observantia, pubblicata a Roma nel 1673 (pp. 323-356). Segue una copia, datata 1674, di una serie di documenti, tra cui dei decreti, relativi all'abbazia di Lucelle (pp. 461-507).
Online dal: 31.05.2024
Il manoscritto contiene dei documenti e degli atti raccolti in gran parte da J.P. Voirol «tirés de l'insigne Chapitre de Moutier-Grandval». Questi atti concernono i diritti e i doveri dei cittadini nei confronti del loro sovrano.
Online dal: 08.10.2020
Atto d'accusa del corpo ecclesiastico dell'abbazia di Moutier-Grandval al Principe Vescovo di Basilea contro personalità pubbliche per il recupero dei beni da cui l'abbazia era stata spogliata nel corso del tempo: «Mémoire pour l'Eglise Collégiale de Moutier Grandval contre Monsieur le Procureur général de la Chambre des finances de Sa Rev. Illustr. Monseigneur le Prince Evêque de Bâle prince du Saint Empire, servant de réponse à son plaidoyer fait le 19 décembre 1785 pardevant le Conseil aulique dudit Prince Evêque». L'atto d'accusa è di mano di Jean-Germain Fidèle Bajol, canonico del capitolo di Moutier-Grandval (V5).
Online dal: 08.10.2020
Documento in due parti. La prima, dovuta a François Jacques Joseph Chariatte (1700-1765), prevosto del capitolo di Moutier-Grandval, racconta la storia dell'abbazia di Moutier-Grandval dalla sua fondazione nel sec. VII fino al 1764 (pp. 1-139). Il manoscritto fu completato dal nipote, il canonico Jean Germain Fidèle Bajol nel 1814 (pp. 147-162).
Online dal: 10.12.2020
Contiene copie di decreti e di trattati stipulati tra la prepositura di Moutier-Grandval e diverse regioni della Svizzera romanda.
Online dal: 10.12.2020
Manoscritto in francese relativo alla storia del capitolo di Moutier-Grandval «où sont rapportés les événements les plus remarquables qui sont arrivés dans l'Evêché de Bâle depuis l'origine et fondation du monastère de M.G.V. jusqu'à nos jours», seguito da un'edizione a stampa - «Pièces justificatives» - in latino (pp. 103-220). Contiene un indice (pp. N1-N4) e, alla fine del volume, quattro pagine intitolate: «Mémoire des liaisons helvétiques du chapitre de Moutier-Grand-Val» (pp. N5-N8). Il documento è stato probabilmente scritto da Jean Germain Fidèle Bajol, che si è largamente ispirato al manoscritto latino di François Jacques Joseph Chariatte intitolato Historicum insigni ecclesiae collegiatae Monasterii Grandis-Vallis (cf. A2445).
Online dal: 10.12.2020
Introdotto da un indice (pp. V1-V2), la raccolta dei diritti, delle rendite e costumi del capitolo di Moutier-Grandval occupa la prima parte del manoscritto (pp. V1-1_0135). É seguito dall'«Extrait des protocoles du chapitre de Moutier Grand Val depuis l'an 1500 jusqu'en l'an 1788» (p. 1_0138).
Online dal: 10.12.2020
Il manoscritto contiene una descrizione topografica della regione di Moutier-Grandval, dei decreti che hanno segnato la storia politica dell'abbazia di Moutier-Grandval, così come degli articoli sparsi sul ruolo della prepositura di St-Ursanne. É redatto in latino con la traduzione francese a fianco.
Online dal: 10.12.2020
Inventario alfabetico di tutti i regolamenti che regolano la vita del Capitolo di Moutier-Grandval in generale, che si tratti della vita dei canonici o delle relazioni con i villaggi sottomessi al Capitolo. Vi si legge, per esempio, il tipo di abbigliamento da tenere da parte dei canonici in certe occasioni, il salario del notaio, i mulini ecc., per il periodo dal 1499 al 1759.
Online dal: 08.10.2020
Il documento elenca le regole di funzionamento tra il vescovado di Basila e il Capitolo di Moutier-Grandval per quello che concerne, per esempio, i corsi d'acqua, la caccia, le foreste, i contributi, i cippi di confine, i minerali ecc., nonché le specificità di ciascun comune del Capitolo, per il periodo compreso tra il 1462 e il 1731.
Online dal: 08.10.2020
Cronache redatte in latino da novantasei mani che si sono succedute fino alla soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773, gli Annali presentano in maniera pragmatica e su una lunga durata l'applicazione dei principi dei gesuiti e inoltre forniscono delle informazioni interessanti concernenti le persone.
Online dal: 23.06.2016
Diviso in tre parti, il manoscritto riporta anno per anno tutti gli avvenimenti importanti aventi a che fare con il convento Il documento contiene le professioni, i decessi delle suore, gli elogi funebri, tutti elementi di grande interesse per la storia religiosa dell'epoca di Porrentruy.
Online dal: 23.06.2016
Il volume contiene due cataloghi del personale gesuita nella provincia della Germania superiore, datati 1765 (pp. 3-250; 251-358). Il frontespizio è stampato (pp. 3, 251), così come la tabella quadrata che si sviluppa sulla doppia pagina. Nel primo catalogo, la tabella è suddivisa nella pagina di sinistra in cinque colonne e in quella di destra in tre, che si riferiscono alle seguenti categorie: cognome e nome (nomen et cognomen), origine (patria nat. dioecesis), età (aetas), data di ingresso nell'ordine (tempus societatis), tempo consacrato allo studio (tempus stud.), occupazione precedente e attuale (ministeria obita), titolo universitario (gradus in liter.) e categoria dei voti pronunciati (gradus in societ.). Nel secondo la distribuzione delle colonne è diversa, con la scomparsa delle categorie del tempo e del titolo di studio e la comparsa di un'altra relativa all'incarico (conditio). Ciò che rimane manoscritto sono i nomi dei gesuiti, elencati in ordine alfabetico per nome. Pur essendo datati allo stesso anno, questi due cataloghi non contengono la stessa serie di nomi. Nonostante tali opere fossero destinate ad essere inviate alla sede centrale della Compagnia di Gesù a Roma, questa rimase a Delémont in possesso dello storico giurassiano Louis Vautrey (1829-1886), come indica il suo ex-libris (p. 1).
Online dal: 31.05.2024
Il manoscritto contiene un catalogo delle persone che hanno fatto professione di fede presso i gesuiti a Porrentruy dal 1669 al 1788 (pp. 1-122). A differenza dei due cataloghi semi-stampati del volume A2610, questo è interamente manoscritto. Organizzato cronologicamente, termina nel 1788, ed è firmato da vari membri dell'ordine. Completa il volume un indice dei nomi ordinati per anno (pp. 169-178). In seguito appartenne allo storico giurassiano Louis Vautrey (1829-1886) a Delémont (p. V1).
Online dal: 31.05.2024
Notizie storiche raccolte da Henri Joseph Comman, maestro di scuola a Courgenay. Il titolo esatto è Recueil de notes historiques sur le Pays de Pourrentruy ou Evêché de Bâle. Da quello che si legge nella premessa, H. J. Comman ha raccolto queste notizie con lo scopo di trasmettere una storia oggettiva della regione e di sopperire alla mancanza di documentazione su questo soggetto. La storia è molto dettagliata fino al 1782.
Online dal: 13.10.2016
Agenda completata con notizie giornaliere relative alla vita del Seminario dei Gesuiti di Porrentry tra il 1727 e il 1754.
Online dal: 13.10.2016
Agenda completata con notizie giornaliere relative alla vita del Seminario dei Gesuiti di Porrentry tra il 1754 e il 1771.
Online dal: 13.10.2016
Agenda completata con notizie giornaliere relative alla vita del Seminario dei Gesuiti di Porrentry tra il 1657 e il 1670.
Online dal: 13.10.2016
Agenda completata con notizie giornaliere relative alla vita del Seminario dei Gesuiti di Porrentry tra il 1671 e il 1680.
Online dal: 13.10.2016
Jean Jacques Joseph Nicol, calzolaio di Porrentruy (1733-1822), è l'autore di questo diario diviso in due parti, la prima dal 1760 al 1771 (pp. 7-71), la seconda dal 1795 al 1809 (pp. 73-88), due periodi completamente distinti dal punto di vista politico (appartenenza al vescovato di Basilea e periodo francese). L'interesse di questo diario risiede nella professione artigianale di Nicol, che ci permette di vedere, accanto ai grandi eventi storici, altri più quotidiani. Questo manoscritto è una copia del diario di Nicol realizzata da Joseph Trouillat (1815-1863), come indica l'etichetta sulla copertina. Trouillat era professore al collegio di Porrentruy e responsabile della biblioteca. È probabilmente nell'ambito delle sue ricerche storiche che egli ha copiato questo diario, di cui esiste un'edizione apparsa con il titolo Notes et remarques de Jean-Jacques-Joseph Nicol (Porrentruy, Société typographique, 1900).
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto contiene un elenco cumulativo dei gesuiti della congregazione della Purificazione della Vergine di Porrentruy. La pagina del titolo, particolarmente curata, imita gli ornamenti tipografici contemporanei per le iniziali (p. 1). A causa della lunga durata di questo censimento, che copre gli anni dal 1603 al 1707 (p. 240), i nomi sono inseriti da molte mani diverse. Un indice alfabetico e cronologico (pp. 241-270) elenca tutti i nomi, classificati anche per funzione (prefetto, assistente, segretario, ecc.). La seconda parte del manoscritto, introdotta da un frontespizio scritto in lettere maiuscole e datato 1641 (p. 271), elenca i nomi e le varie funzioni dei gesuiti di Porrentruy in ordine cronologico (fino al 1681). Le pagine successive contengono, tra l'altro, gli elenchi annuali degli alunni del collegio gesuitico di Porrentruy fino al 1720 (p. 402). Poiché alcune pagine sono state strappate, la paginazione antica del manoscritto è discontinua.
Online dal: 31.05.2024
Sebbene sul frontespizio di questo manoscritto cartaceo si legga «Éphémérides de la ville de Porrentruy, commencées en janvier 1855, Vautrey prêtre» (p. V3), questo titolo si riferisce solo alle prime otto pagine di questo corposo volume (pp. 1-8). La parte più consistente contiene le « Notes sur l'ancien Évêché de Bâle » (pp. 9-473), seguite da estratti degli «Annales du monastère d'Augiae divitis» (Reichenau) riprese da un manoscritto in latino appartenente ai benedettini di Delle (pp. 476-502). L'autore di questo volume, Louis Vautrey (1829 Porrentruy - 1886 Delémont), oltre alle sue varie funzioni ecclesiastiche, svolse un importante lavoro di storico, come testimonia, ad esempio, la pubblicazione della Histoire des évêques de Bâle in due volumi (1884-1886), che si basa, almeno in parte, su questo manoscritto.
Online dal: 14.12.2022
Iniziata nel 1620 da Jean Henri Vest quando si stabilì a Friburgo in Brisgovia (iniziali a pag. 1), la raccolta fu originariamente concepita come uno Stammbuch (libro di famiglia) che registrava la genealogia e le alleanze della famiglia Vest, con i relativi stemmi. Lo stemma «aumentato» concesso a titolo onorifico dall'imperatore Rodolfo II nel 1582 al conte palatino Jean Vest, padre di Jean Henri, vi è ripetuto più volte. La raccolta, portata a Porrentruy nel 1667 da Humbert Henri Vest, passò nelle mani dei Grandvillers a seguito del matrimonio di sua figlia Marie Hélène Vest (1693-1761), ultima rappresentante del ramo locale, con Frédéric François Ignace Xavier Grandvillers (1690-1727) nel 1716. I Grandvillers lo completano con i loro stemmi e quelli delle famiglie imparentate (pp. 51-85 e 138-139 ecc.). Nato e morto a Delémont, l'avvocato Conrad de Grandvillers (1813-1880), pronipote di Marie Hélène Vest e ultimo a portarne il nome, fu anche l'ultimo della sua famiglia a possedere questa raccolta, come indica la firma «de Grandvillers avocat» (p. 1). È forse a lui che si deve l'aggiunta, nel XIX secolo, di alcuni altri stemmi privi di legami familiari (pp. 277-281), forse con lo scopo di trasformare la collezione in un liber amicorum o, più in generale, in un Armorial jurassien, titolo aggiunto alla legatura, probabilmente nel XIX secolo. Il fatto che alcuni stemmi associati alla famiglia Vest siano stati ritagliati e rincollati su altre pagine (pp. 89-95) suggerisce una rielaborazione piuttosto significativa della raccolta in data sconosciuta.
Online dal: 06.09.2023
Louis Philippe, imbianchino e tappezziere di Delémont, realizzò due versioni dello stesso progetto di Armorial de l'ancien évêché de Bâle – questa e una seconda versione posteriore (N.C.6) – entrambe conservate presso la Bibliothèque cantonale jurassienne. In entrambi i casi, la raccolta è costituita principalmente da stemmi dipinti dall'autore. Questo esemplare doveva originariamente essere suddiviso in grandi libri, i primi tre dei quali sarebbero stati dedicati rispettivamente ai vescovi, agli Stati e alla nobiltà feudale. Tuttavia, con lo scorrere delle pagine la raccolta ha perso rapidamente la sua coerenza e sono stati aggiunti altri stemmi, la maggior parte dei quali incollati dall'autore in base alle fonti a cui aveva accesso (cfr. c. 176v) e allo spazio disponibile. Egli inserì anche fotografie, ricalchi e persino firme e sigilli originali tratti da documenti d'archivio o da materiale a stampa. Fu chiaramente la natura composita dell'insieme che spinse Philippe a iniziare la compilazione di una seconda raccolta più coerente (N.C.6).
Online dal: 06.09.2023
Il manoscritto cartaceo, paginato da 108 a 286, costituisce una delle quattro copie rimanenti degli scritti di Nicolas Godin (Besançon, 1727 – Porrentruy, 1805), chirurgo dei quattro principi-vescovi di Basilea. Le sue 24 «observations» medico-chirurgiche sono seguite da un'ultima che consiste in una «description abrégée» del principato di Basilea, con una topografia medica e delle osservazioni metereologiche (pp. 236-283).
Online dal: 04.10.2018
Questo manoscritto comprende due testi distinti. Il primo è una copia del formulario della curia di Basilea, in uso intorno al 1640 presso il tribunale vescovile, allora con sede ad Altkirch, e diretto da Johannis Georgius Goetzmann (p. V9). È stato realizzato ad Altkirch nel 1753 da Johannis Theobald Roeslin, notaio apostolico presso la curia vescovile di Basilea. Le formule sono principalmente in latino, ma anche in tedesco e più raramente in francese (pp. 1-365). Lo stile di scrittura varia a seconda della lingua utilizzata. Questa prima parte (pp. 369-374) è conclusa da un indice alfabetico. Il secondo testo, in francese, copiato da un certo «Vannesson», impiegato di cancelleria della curia vescovile (p. 382), riproduce le formule giudiziarie per «intentare un procedimento penale contro gli ecclesiastici» (pp. 383-465). Sono trascritte con spazi bianchi per poter inserire i nomi, i luoghi e le date dei reati da giudicare. Gli indici finali si riferiscono alla paginazione originale in numeri romani (pp. 467-470).
Online dal: 31.05.2024
Antoine Biétrix (1817-1904) ha redatto numerosi testi in patois (dialetto), specialmente La lettre de Bonfol. Originario di Fregiécourt, egli si interessa al patois parlato nella sua regione, l'Ajoie, e i termini del suo vocabolario sono utilizzati nel distretto di Porrentruy. Si presenta sotto forma di dizionario in due colonne, a sinistra il patois e a destra il francese.
Online dal: 13.10.2016
Dizionario su due colonne redatto da Ferdinand Raspieler, curato di Courroux (? – 1762). Un avviso collocato all'inizio del dizionario indica che è stato composto per servire alla giustizia e al clero del Giura bernese, che erano limitati nelle loro funzioni per il fatto di non conoscere il patois.
Online dal: 13.10.2016
Questo manoscritto in pergamena contiene diversi testi relativi agli statuti del capitolo della cattedrale della diocesi di Basilea, trasferitosi ad Arlesheim nel 1679. Il titolo principale, elegantemente scritto - Statuta cathedralis ecclesiae Basileensis non tam renovata quam in meliorem ordinem redacta Anno Domini 1681 - occupa l'intera pagina e precisa la data di composizione degli statuti, il 1681 (fol. 1r). Gli incipit dei quattro Vangeli che seguono sono siglati da una miniatura raffigurante il volto di Cristo in un medaglione a sfondo blu (fol. 1v-s1r). Gli statuti sono redatti in latino e, più raramente, in tedesco (con conseguente cambiamento dello stile di scrittura). Seguono una lettera del vescovo Jean Conrad de Roggenbach del 1683 (fol. 37r-37v) e una copia della conferma degli statuti da parte di Innocenzo XII, datata 1693 (fol. 38r-44v). Questo volume è stato acquistato nel 1857 alla vendita di Felicis Schneider, tipografo di Basilea, per la Bibliothèque Petro-Mariana (fol. V2r). Appartenne poi al vescovo Eugène Lachat di Basilea, come precisa Louis Vautrey nella sua monumentale Histoire des évêques de Bâle (vol. II, 1886, p. 267, n° 3).
Online dal: 31.05.2024
Il manoscritto comprende due grimorii, il Dragon rouge (pp. 4-100) e la Poule noire (pp. 101-108), che sono stati copiati nel 1846, da una versione originale del 1521. Il Dragon rouge «ou l'art de commander les esprits célestes, aériens, terrestres et infernaux» (p. 2) è una compilazione di testi redatti in francese, italiano e latino. Quanto alla Poule noire, si tratta di un rituale per comandare gli spiriti. Alcuni goffi disegni arricchiscono l'opera e rappresentano per esempio il diavolo (p. 33, 55), o dei diagrammi cabalistici (p. 19, 54).
Online dal: 04.10.2018
Il volume contiene «année après année tout ce qui s'est passé de remarquable dans cet établissement depuis 1588 à 1771» («anno dopo anno tutto ciò che di notevole è accaduto in questo istituto [il collegio di Porrentruy] dal 1588 al 1771») (p. 1). Queste sono le parole riportate sul frontespizio di questo manoscritto cartaceo, che fornisce anche informazioni sulla sua provenienza. Appartenuto al gesuita padre Voisard (1749-1818), fu lasciato in eredità alla sua morte a Henri Joliat (1803-1859), che lo depositò nel 1856 nella biblioteca del collegio di Porrentruy. Il testo inizia nel 1588, con la fondazione del collegio gestito dai gesuiti, e termina, in questo volume, nel 1661. Gli anni successivi sono trattati in un secondo volume, MP 4-2. Questi estratti dagli annali sono probabilmente la traduzione francese e il riassunto del volume latino conservato nella biblioteca cantonale giurassiana (A2597).
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto cartaceo contiene la continuazione degli «Extraits des annales du Collège de Porrentruy» (MP 4-1). Inizia nel 1662 e termina nel 1762. Si conclude quindi un po' prima di quanto annunciato nel frontespizio del primo volume (MP 4-1, p. 1).
Online dal: 14.12.2022
Autore del testo di questo manoscritto è il borghese e notaio di Porrentruy François-Joseph Guélat (1736-1825), noto soprattutto per le sue memorie sulla vita giurassiana durante il periodo rivoluzionario (cfr. MP 15 / A1451-1-3). Secondo l'antica paginazione di quest'opera, e l'indice aggiunto probabilmente al momento della rilegatura (p. 169-170), essa è incompleta. La copia è molto accurata, il testo su una colonna è delimitato da una cornice tracciata a matita e i titoli dei capitoli, elegantemente calligrafici, a inchiostro. Non si tratta del manoscritto autografo di Guélat, ma di una copia posteriore, realizzata dopo il 1838, come suggerisce la data associata al nome di Charles Roedel (il copista?) scritti in una piramide rovesciata dopo l'elenco dei vescovi di Basilea (p. 148).
Online dal: 14.12.2022
Libro dei canti popolari della Ajoie raccolti da Antoine Biétrix.
Online dal: 23.06.2016
Manoscritto autografo di Antoine Biétrix, contenente delle storielle in dialetto raccolte messe per iscritto da Antoine Biétrix. I brevi racconti attribuiscono alla gente di Bonfol una reputazione meschina. Nonostante il fatto che le storie non concernano direttamente la gente di Bonfol, le sono state attribuite, certamente a causa del nome del villaggio che a ciò si presta.
Online dal: 23.06.2016
Manoscritto autografo (?) di François-Joseph Guélat proveniente da Adrien Kohler. L'opera è una vera enciclopedia del dialetto, la cui parte essenziale è costituita dai due grandi dizionari francese-patois e patois-francese. Per redigere il manoscritto F.-J. Guélat, originario di Ajoie, si basa sul dialetto della sua regione.
Online dal: 23.06.2016
Manoscritto di Jean-Jacques Quiquerez, che fa da complemento al Dictionnaire patois de Ferdinand Raspieler, e comprendente alcune modifiche. Il dizionario contiene delle traduzioni in latino e in tedesco, più rare verso la fine. L'opera è stata utilizzata per l'edizione dei Paniers di Xavier Kohler e Ferdinand Feusier nel 1849.
Online dal: 23.06.2016
Come si legge nella prefazione (pp. 5-8), con l'Abrégé il gesuita François-Humbert Voisard (1749-1818) scrisse la prima storia in francese sui vescovi di Basilea, che egli dedicò ai suoi studenti. Interamente incentrato sulla storia ecclesiastica di Basilea e Porrentruy, il testo rivela il suo carattere pedagogico nella sua struttura: ogni capitolo è introdotto da una breve domanda, alla quale viene risposto più o meno esaustivamente nel testo immediatamente successivo. Secondo la Bibliographie du Jura bernois di Gustave Amweg, esistono cinque copie del compendio di Voisard, tuttora inedito. Il presente manoscritto è corretto, annotato e si conclude con un indice dei vescovi e delle istituzioni clericali del vescovato di Basilea (pp. 459-460). La sua provenienza è documentata dalle note di possesso scritte all'interno della coperta anteriore: «Ce livre appartient à Henri Joliat, étudiant en rhétorique. Porrentruy, le 3 mai 1819 / Et / Schwartzlin Père / et /à l'abbé Vautrey à qui il a été remis par M. l'abbé Marquis en 1813».
Online dal: 14.12.2022
Si tratta di una delle cinque copie dell'Abrégé de l'histoire des évêques de Bâle del gesuita François-Humbert Voisard (1749-1818), un manuale di storia a domande e risposte datato 1781. Ad eccezione del destinatario della dedica, la prefazione di questo volume utilizza quasi gli stessi termini di una seconda copia appartenente anch'essa alla Biblioteca cantonale giurassiana (MP 10 / A 3269). Si differenzia, tuttavia, per l'assenza di annotazioni e correzioni. Inoltre, la copia è incompleta, in quanto si interrompe bruscamente all'inizio della quarta parte, dedicata ai vescovi di Basilea e Porrentruy (p. 360). Prima di entrare a far parte, nel 1842, del fondo della biblioteca del collegio di Porrentruy, il manoscritto apparteneva a un certo Quiquerez (interno della coperta anteriore), probabilmente Jean-Georges, sindaco e notaio di Porrentruy, e poi a suo figlio Auguste (1801-1882), ingegnere, storico, archeologo e geologo giurassiano, come indicato dal suo ex-libris (p. V1).
Online dal: 14.12.2022
L'avvocato di Porrentruy François-Joseph Guélat (1736-1825) è uno dei più noti cronisti ad aver descritto la vita nel Giura all'epoca della Rivoluzione. Suddiviso in tre volumi manoscritti, il testo è stato pubblicato nel 1906 da B. Boéchat et Fils a Delémont, con il titolo Journal de François-Joseph Guélat 1791-1802. Il secondo di questi tre volumi inizia nel 1793 e va fino alla fine di dicembre del 1795. Egli adotta la stessa impaginazione del volume precedente, il che non sorprende visto che in origine erano uniti, come dimostra la vecchia paginazione continua. Allo stesso modo, il lungo indice delle materie finale si riferisce a entrambi i volumi (pp. 125-163).
Online dal: 14.12.2022
L'avvocato di Porrentruy François-Joseph Guélat (1736-1825) è uno dei più noti cronisti ad aver descritto la vita nel Giura all'epoca della Rivoluzione. Suddiviso in tre volumi manoscritti, il testo è stato pubblicato nel 1906 da B. Boéchat et Fils a Delémont, con il titolo Journal de François-Joseph Guélat 1791-1802. Il terzo volume va dal 1796 al 1802 e si conclude, come il precedente (MP 15 / A1451-2) con un indice delle materie (pp. 159-177).
Online dal: 14.12.2022
L'avvocato di Porrentruy François-Joseph Guélat (1736-1825) è uno dei più noti cronisti ad aver descritto la vita nel Giura all'epoca della Rivoluzione. Suddiviso in tre volumi manoscritti, il testo è stato pubblicato nel 1906 da B. Boéchat et Fils a Delémont, con il titolo Journal de François-Joseph Guélat 1791-1802. Il primo di questi tre volumi inizia nel 1791 e va fino al 1793 (28 luglio). L'anno è indicato nel margine laterale sinistro nella parte superiore di ogni pagina, dove sono menzionati i giorni e gli avvenimenti descritti nel testo a fianco.
Online dal: 14.12.2022
Ritiratosi per motivi di salute nel 1905, l'abate Daucourt (1849-1926), stabilitosi a Delémont, iniziò nello stesso anno a lavorare a un Armorial de Porrentruy. Completata nel 1907, la raccolta era destinata alla biblioteca della città, di cui era cittadino. Interamente dipinta, questa collezione di 118 tavole costituisce una raccolta di stemmi, soprattutto nobiliari, legati alla storia locale. Include anche riproduzioni di sigilli, bandiere e firme. Poco affidabile scientificamente, questo armoriale testimonia soprattutto il rinnovato interesse per l'araldica sviluppatosi nel XX secolo, sullo sfondo dell'affermazione dell'identità giurassiana, di cui l'abate Daucourt fu uno degli esponenti di punta.
Online dal: 06.09.2023
La raccolta è il risultato di una selezione ordinata del materiale raccolto nella versione precedente (A3754). È costituita da stemmi, la maggior parte dei quali accuratamente dipinti direttamente nella raccolta o incollati, integrati da riproduzioni ottenute con vari procedimenti (fotografie, litografie, ricalchi ecc.), e anche da alcuni originali (firme). L'armoriale era originariamente concepito per essere suddiviso in più libri: i vescovi (2r-29v), gli Stati (30r-35v) e la nobiltà feudale (da c. 36r). Tuttavia, da c. 103r in avanti la coerenza tende a perdersi con l'aggiunta degli stemmi di famiglie borghesi di Delémont, poi di stemmi religiosi legati alle abbazie di Bellelay (117r-122v) e Lucelle (123r-127v). Da c. 134r in avanti, l'armoriale è dedicato ai sigilli: dei vescovi (134r-143v), dei religiosi (144r-146v), delle città e delle signorie (148r-151v e 155r), della nobiltà (152r-154v), a cui si aggiungono monete e medaglie (156r-157v). Si conclude con una serie di annotazioni (162r-198v) e commenti ai documenti riprodotti nelle sezioni precedenti.
Online dal: 06.09.2023