Copia sangallese del IX secolo, di alta qualità, dell'opera De fide ad Gratianum contra perfidiam Arrianorum, composta da Ambrogio (339-397 circa). La rilegatura carolingia del IX secolo è rimasta intatta.
Online dal: 09.12.2008
Copia dell'esegesi del Padre della Chiesa Gerolamo († 420) del Vangelo di Matteo. Il codice, scritto nella seconda metà del sec. VIII nel monastero di S. Gallo parzialmente in minuscola insulare, contiene all'inizio (p. 3 e p. 6) una antifona (?) con neumi, il Padrenostro in latino e cinque alfabeti latini; sull'utima pagina vi è una prova di penna con dei neumi. Correzioni ed aggiunte al testo si trovano su strisce di pergamena inserite nei fascicoli.
Online dal: 04.10.2011
Manoscritto composito proveniente dal monastero di S. Gallo, costituito da tre parti originariamente indipendenti e contenente: 1) una copia del sec. X della interpretazione di Agostino alle lettere ai Romani ed ai Galati; 2) una copia del sec. XII dell'opera Contra haeresim cuiusdam Berengarii dell'arcivescovo Lanfranco di Canterbury († 1079), così come 3) una copia del "Pastore di Erma" Liber pastoris di S. Erma (II sec. d.C.), scritto nella seconda metà del sec. IX o nella prima metà del sec. X.
Online dal: 20.12.2012
Copia trascritta nel monastero di S. Gallo intorno al 900 delle recitazioni o trattati dal 55 al 124 di Agostino al Vangelo di Giovanni.
Online dal: 04.10.2011
Codice contenente innanzitutto una copia dei sermoni di Agostino sul Vangelo di Giovanni, allestita dopo l'anno 800 . La precede la versione latina, annotata con neumi, del canto - andato perduto - di Gallo in antico tedesco, composta dal monaco Ratperto prima dell'anno 900. La traduzione latina è stata completata dal monaco Eccardo IV nella prima metà dell'XI secolo. Segue un poema di Eccardo IV sulle pitture del cammino della croce presenti nel chiostro romanicoo di San Gallo. Con glosse di Eccardo IV.
Online dal: 09.12.2008
Contiene l'opera di Agostino Contra Faustum Manichaeum libri II; scritto nella seconda metà del sec. IX probabilmente nel monastero di S. Gallo. Nel 2009 dalla pagina 258 venne staccata una striscia con un frammento dalla versione della Vetus Latina dei Vangeli dell'inizio del sec. V, oggi conservato con altre parti di questo non più esistente manoscritto, nel Cod. Sang. 1394 (S. 51-88).
Online dal: 04.11.2010
Il codice contiene innanzitutto copie di lettere di Agostino († 430) probabilmente trascritte a Magonza nella seconda metà del IX secolo. Il breve indice e le ultime pagine furono aggiunti nell'XI secolo, al tempo di Eccardo IV († verso 1060) nell'abbazia di San Gallo. Segue la traduzione latina di Eccardo IV del Canto di Gallo in antico tedesco (composto dal monaco sangallese Ratperto) e diversi estratti dal contenuto matematico o astronomico.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione dell'opera De vita contemplativa del prete gallico Giuliano Pomerio (V secolo), erroneamente ascritta a Prospero di Aquitania. Fu realizzata nel IX secolo nell'abbazia di San Gallo, in parte dal monaco Rihpertus, il quale annotò il suo nome in una scrittura cifrata.
Online dal: 31.07.2009
Gregorio Magno, 22 omelie sul Libro vetero-testamentario di Ezechiele. Codice trascritto negli anni del decanato di Hartmut (ca. 850-872).
Online dal: 12.06.2006
Manoscritto accuratamente vergato contenente i Dialogi di Gregorio Magno (2-417). A p. 1 si trova l'indice del contenuto e delle prove di penna con neumi. Iniziali decorate alle pp. 2, 78, 156, 279. Il manoscritto contiene quattro glosse testuali in alemannico. Il codice venne probabilmnete utilizzato per la lettura durante i pasti e di conseguenza mostra, soprattutto nel Libro II (vita di Benedetto), forti tracce d'uso.
Online dal: 13.12.2013
La Regula pastoralis di Gregorio Magno. Copia eseguita a San Gallo intorno all'800, rilegata con una sontuosa coperta in smalto di Limoges degli anni 1210/30.
Online dal: 31.12.2005
Copia incompleta del diffuso testo della Regula pastoralis di papa Gregorio Magno (590-604), scritta da vari copisti in minuscola carolingia intorno alla fine del sec. IX, probabilmente nel monastero di S. Gallo. Vari fogli risultano mancanti già intorno al 1553/64. Il codice contiene numerose glosse in antico tedesco e alcune in latino, che furono inserite a S. Gallo. All'inizio, in una pagina con prove di penna, una abile mano del tardo sec. X ha trascritto l'inno Felix mater Constantia in onore del patrono di Costanza Pelagio.
Online dal: 13.12.2013
Trascrizione della Regula pastoralis di papa Gregorio Magno, eseguita nel monastero di S. Gallo intorno alla metà del sec. IX da una mano esperta ed accurata. Il manoscritto contiene un grande numero di glosse in lingua latina ed altotedesca eseguite con la penna o con lo stilo.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto scolastico proveniente dall'abbazia di San Gallo. Codice miscellaneo, con diversi testi scolastici del primo Medioevo (secoli VIII-XI), spesso glossati (Aenigmata di Aldelmo di Malmesbury, Carmen paschale di Sedulio). È anche l'unico testimone dell'inno a S. Stefano di Notkero Balbulo e di un trattato musicale in antico alto-tedesco di Notkero il Germanico.
Online dal: 12.12.2006
Codice miscellaneo astronomico-computistico con disegni a penna di alta qualità raffiguranti costellazioni.
Online dal: 31.12.2005
Trascrizione del commento di Beda il Venerabile († 735) alle lettere canoniche, realizzata verso il 900 nell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito del sec. IX, probabilmente realizzato a Tours. Contiene diverse opere teologiche di Alcuini di Yorkk (intorno al 730-804): De virtutibus et vitiis; De fide sanctae et individuae trinitatis; De trinitate et ad Fredegisum quaestiones XXVIII; De animae ratione ad Eulaliam virginem. Inoltre nel manoscritto si trovano l'Epitaphium Alcuini (carm. 123) e il Carmen 112 Dum sedeas laetus di Alcuino, tramandato in questo unico codice (una iscrizione per una chiesa abbaziale non meglio determinata). A p. 245 si legge una corta notizia a carattere storico riguardante la Divisio Regnorum di Carlo Magno dell'806. Questa notizia è della stessa mano che ha scritto il Carmen 112 di Alcuino e contiene una indicazione riguardante la data della stesura: Anno dcccvi ab incarnatione domini indictione xiiii anno xxxviii regnante karolo imperatore viii idus februarii die veneris divisum est regnum illius iter filiis suis quantum unusquis post illum habet et ego alia die hoc opus perfeci. A p. 247 si trova, quale prova di penna l'antifona Quid vobis videtur de Christo? Cuius filius est? (Hesbert, Corpus antiphonalium officii, Nr. 4533), le cui prima quattro parole presentano dei neumi.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto è costituito da due codici rilegati assieme (pp. 1-149 e 150-279). La prima parte risale alla seconda metà del sec. IX, la seconda alla metà del sec. IX. Il codice era di proprietà personale dell'abate di S. Gallo Grimald (841-872), ma probabilmente non è stato scritto a S. Gallo ma, almeno in parte, in uno scriptorium della Germania meridionale. Contiene diverse opere di Alcuino di York (intorno al 730-804): De fide sanctae et individuae trinitatis; De trinitate et ad Fredegisum quaestiones XXVIII; De animae ratione ad Eulaliam virginem; Dialogus de rhetorica et de virtutibus (con diagrammi alle pp. 210-217); De Dialectica (con un diagramma alla p. 270). Contiene inoltre estratti (cap. 2-11) dal De perfectione iustitiae hominis del Padre della Chiesa Agostino (nel codice con il titolo Adnotatio interrogationum caelesti pelagiani et responsionum sancti augustini). A p. 148 si trova, come prova di penna del sec. XIII, l'alleluia Conversus Iesus ad mariam dixit ei fides tua te salvum fecit vade in pace (con neumi), a p. 218 (XI/XII sec.) l'antifona Conspicit in celis mens prudens Ezechielis (con neumi) così come il responsorio Martir sancta dei quae flagrans igne fidei (senza neumi). A p. 271 è incisa con uno stilo la figura di un uomo con spada e scudo; una figura quasi identica si trova anche nel Cod. Sang. 175, p. 356 (qui come disegno a penna).
Online dal: 20.12.2012
Glossario biblico latino-latino (i termini latini sono spiegati in latino), scritto in una minuscola carolina verso l'anno 900, probabilmente nell'abbazia di San Gallo. Comprende numerose prove di penna all'inizio e alla fine del glossario.
Online dal: 31.07.2009
Il volume è costituito da due manoscritti più o meno della stessa epoca. Il primo codice raccoglie alle pp. 3-94 delle glosse alla Genesi e al Levitico e attinge tra gli altri, oltre a fonti patristiche come le opere di Gregorio Magno o Agostino, al commento al Levitico di Esichio di Gerusalemme. Il secondo codice comprende alle pp. 95-279 un commento anonimo a Matteo. Alcune iniziali sono di vari colori, per es. p. 278 e p. 279. Sull'ultima pagina (p. 280), rimasta bianca, nel XIV sec. è stato aggiunto un indice del contenuto.
Online dal: 04.10.2018
Seconda parte del commento ai salmi Expositio super psalmos - Salmi da 77 a 150 - dell'erudito e abate di Reichenau Walafrid Strabo (808/09-849). Scritto nell'abbazia di S. Gallo intorno all'anno 1000.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto liturgico miscellaneo, contenente testi e tavole computistiche, un breviario (con incipit di testi recitati e cantati per le Messe celebrate in occasione delle principali festività dei santi), un graduale con neumi e un sacramentario. Decorato con alcune miniature prodotte nel monastero di S. Gallo intorno all'anno 850. Nel mezzo, alla pagina 304, il «St. Galler Glauben und Beichte III», professione di fede in alto-tedesco antico.
Online dal: 24.05.2007
Antifonario databile all'incirca all'anno 1000, con calendario e graduale (scritto e corredato di eleganti neumi probabilmente dal monaco Hartker), "Ordo missae" e sacramentario. Monumento inestimabile di storia della musica.
Online dal: 12.06.2006
Sontuoso sacramentario sangallese per la celebrazione della Messa, databile agli anni dell'abate Norberto di Stablo (1034-1072). Con calendario, graduale e sacramentario. Tra le altre, cinque pregiate miniature a tutta pagina illustrano le più importanti festività dell'anno liturgico (Natale, Venerdì santo, Pasqua, Ascensione, Pentecoste).
Online dal: 12.06.2006
Il più antico graduale sangallese esistente. Le diverse sezioni del codice risalgono a differenti periodi. Numerosi, particolarmente nella sezione contenente il sacramentario, le iniziali miniate e i disegni a penna.
Online dal: 12.06.2006
Questo messale plenario prodotto a S. Gallo, che contiene tutti i canti e le preghiere della messa, contiene le seguenti parti, scritte in parte nell'XI e in parte nel XIV secolo: calendario liturgico, sequenze (senza le melodie), graduale, messe (con preghiere, letture e canti per il Proprio), canone della messa, sacramentario, lezionario. A p. 232 (di fronte al Te igitur si trova una miniatura a piena pagina con la Crocifissione e due monaci inginocchiati.
Online dal: 20.12.2012
Sequenziario con delle sequenze senza neumi di Notkero Balbulo (p. 1-14), un calendario (pp. 15-20) e un sacramentario (pp. 21-182), che inizia a p. 21 con una bella iniziale M (tralci disegnati in rosso su fondo azzurro e verde) e da p. 22 canone della messa con inziale con la Crocifissione che introduce il Te igitur.
Online dal: 23.06.2014
Il messale fu scritto molto probabilmente per il Grossmünster di Zurigo (secondo un confronto con il Liber Ordinarius del Grossmünster); contiene il Proprium de tempore, il Proprium de sanctis (con le principali feste di Zurigo), il Commune sanctorum e le messe votive. I canti sono scritti in caratteri più piccoli, ma solo in alcune pagine le melodie sono corredate da neumi. Il Canon missae (pp. 73-83) inizia con una semplice immagine del canone. A parte questo, la decorazione si limita per lo più a lombarde rosse di due righe.
Online dal: 14.12.2022
Lezionario da S. Gallo contenente numerose prediche di Padri della Chiesa su diverse letture dei Vangeli; scritto da varie mani nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo. Il codice, poco studiato, contiene inoltre delle benedizioni e delle orazioni. Alla fine è stato aggiunto, in scrittura di corpo minore e su due colonne, un Salterio. Il manoscritto, che si presenta sporco a causa dell'intenso uso cui è stato sottoposto, presenta sporadicamente integrazioni e aggiunte dei secc. XI e XII.
Online dal: 21.12.2009
L'incompleto Sacramentario gelasiano di Remedius, composto a Coira intorno all'anno 800, al tempo del vescovo Remedius; è uno dei più importanti testi liturgici del tempo. Contiene le preghiere recitate dal vescovo o dai sacerdoti per la messa e l'amministrazione dei sacramenti. Esso rappresenta anche uno dei capolavori della cultura letteraria retica dell'epoca carolingia; è decorato con numerose e fantasiose iniziali, ancora influenzate dai modelli irlandesi. La sua presenza nel convento di San Gallo è già attestata dall'anno 850 circa.
Online dal: 09.12.2008
Il manoscritto, rilegato in un cartone grigio-azzurro del XVIII-XIX secolo, è composto da due parti scritte in tempi diversi. La prima parte (pp. 3-120) è un graduale acefalo (inizia con il mercoledì dopo il terzo Avvento), scritto nel XIII secolo. Le melodie presentano dei neumi senza linee. Alle domeniche dopo la Pentecoste fanno seguito i versetti dell'Alleluia alle pp. 118-120. La seconda parte (pp. 121-186), con sequenze senza melodie, risale al XIV secolo. In due punti del codice è presente un fascicolo di un graduale vergato probabilmente nel XIII-XIV secolo: alle pp. 11-26 (in mezzo all'Introito alla festa dei SS. Innocenti) i canti del Proprium per il primo Avvento fino alla prima domenica dopo Natale, alle pp. 159-174 (in mezzo alla sequenza di Ognissanti) i canti per il tempo che va dal mercoledì dopo la terza domenica di Quaresima al Sabato Santo.
Online dal: 14.12.2022
Pontificale-messale dell'abate di S. Gallo Ulrich Rösch (1463-1491). Il manoscritto è costituito da due parti; la prima (p. 5-102) è stata allestita dal conventuale di Wiblingen Simon Rösch, la seconda (p. 103-236) è forse stata completata dopo la morte dell'abate Ulrich Rösch. Solamente le prefazioni (p. 83-102) sono corredate da melodie con notazione gregoriana di tipo tedesco («Hufnagelnotation») su 5 linee. Oltre allo stemma dell'abate (p. 5) è corredato da una immagine con la crocifissione e negli angoli medaglioni con i simboli dei quattro evangelisti (p. 70). Alcune pagine presentano una decorazione sotto forma di bordure nei margini e iniziali, talvolta con oro in foglia.
Online dal: 07.10.2013
Messale-pontificale dell'abate di San Gallo Diethelm Blarer (1530-1564), il più bel manoscritto del XVI secolo esistente in Svizzera.
Online dal: 31.12.2005
Il cosiddetto «Cantatorium di S. Gallo», primo manoscritto musicale completo esistente al mondo con notazione medievale neumatica. Contiene i brani solistici della Messa e costituisce una delle fonti principali per la ricostruzione del canto gregoriano. Copiato e corredato di eleganti neumi nel monastero di S. Gallo tra il 922 e il 926. Rilegato in legno con piatto d'avorio probabilmente realizzato a Bisanzio intorno al 500 e raffigurante scene del combattimento di Dioniso con gli Indiani. Il piatto eburneo era appartenuto a Carlo Magno.
Online dal: 24.05.2007
Processionale di San Gallo degli anni intorno al 1150, utilizzato nelle processioni che si svolgevano nel perimetro dell'abbazia stessa e nella regione dell'attuale città di San Gallo. Il manoscritto è rilegato in un lungo cofanetto in legno. Contiene gli inni e le litanie cantati in occasione delle processioni, in genere composti da monaci di San Gallo del IX e del X secolo, annotati con neumi.
Online dal: 09.12.2008
Graduale di S. Gallo databile alla prima metà del XII secolo. Contiene canti solistici per il culto corredati di un'elegante notazione e di alcune iniziali miniate. Precedono il graduale un calendario con note necrologiche provenienti dal monastero sangallese databili all'arco cronologico compreso tra il XIII e il XV secolo e, ai margini inferiori, un catalogo di reliquie del XIV secolo.
Online dal: 24.05.2007
Epistolario proveniente da Reichenau/San Gallo, con una miniatura raffigurante San Paolo e cinque miniature cristologiche. Databile al terzo quarto del secolo XI.
Online dal: 12.06.2006
Sontuoso codice per la celebrazione degli uffici festivi nel monastero sangallese, trascritto e corredato di numerose iniziali miniate intorno alla metà del secolo XI. Contiene parte di un graduale con neumi e un lezionario per l'anno liturgico.
Online dal: 24.05.2007
Graduale sangallese del XII secolo, con due miniature raffiguranti il monaco Luitherus.
Online dal: 14.09.2005
Sontuoso codice per la celebrazione della messa nel monastero di San Gallo, databile agli anni 1050/70. Contiene sequenze di Notkero Balbulo di San Gallo († 912).
Online dal: 31.12.2005
Manoscritto musicale di piccolo formato del monastero di San Gallo. Contiene un calendario, un computo, un tropario, un sequenziario, un antifonario, offertori e tratti databili alla metà del secolo XI, nonché un'appendice con sequenze del XIII secolo.
Online dal: 12.12.2006
Manoscritto musicale di piccole dimensioni della metà del secolo XI. Contiene un calendario (incompleto), tabelle di computo, un tropario e un sequenziario in elegante scrittura e con raffinati neumi.
Online dal: 12.06.2006
Versicolario, innario, tropario e sequenziario del monastero di S. Gallo, trascritto e corredato di neumi probabilmente da un monaco di nome Salomone intorno all'anno 930. Il codice, di piccole dimensioni e non miniato, contiene il repertorio sangallese dei brani liturgici cantati nel monastero e opere dei monaci Notkero Balbulo, Tuotilo, Ratperto, Waltram ed Eccardo I. È annoverabile tra i più importanti documenti esistenti al mondo della storia iniziale della musica medievale.
Online dal: 24.05.2007
Manoscritto musicale incompleto del sec. XI trascritto nel monastero di S. Gallo. Presenta alcuni fogli supplementari databili ai secoli successivi, fino al 1400 circa. Contiene un tropario, un versicolario e un sequenziario.
Online dal: 24.05.2007
Tropario e sequenziario in notazione quadrata a punti, con raffinata musica monofonica e polifonica tratta dal grande repertorio della scuola parigina di Notre-Dame. Trascritto prima del 1250 nella Svizzera occidentale, probabilmente presso la Cattedrale di Losanna. Portato a San Gallo forse già intorno al 1300.
Online dal: 24.05.2007
Breviario costituito da varie parti: 1) Capitula e orationes per il periodo dal primo Avvento all'ottava di Pentecoste così come le domeniche e i giorni feriali (pp. 3–48). 2) Proprium de tempore (con letture, preghiere, estratti di prediche, antifone, responsori e inni), per il periodo dal primo Avvento fino al sabato dopo Pentecoste (pp. 49–280). Le antifone e i responsori sono corredati di neumi. 3) Proprium de sanctis (pp. 281–419), i canti qui non presentano neumi. Inizia con s. Andrea (30 novembre) e termina con s. Petronilla (31 maggio). 4) Proprio per la Pasqua fino alla seconda domenica dopo l'ottava di Pasqua (pp. 421–466). 5) Responsori e antifone De sanctis in pascali tempore (pp. 466–468). 6) Lectiones per totam ebdomadam per i giorni della settimana della terza e quarta settimana dopo l'ottava di Pasqua (pp. 469–484). 7) Capitula per i notturni, la Sesta e la Nona del periodo di Pasqua (p. 485). 8) Orationes per i notturni, la Sesta e la Nona nei giorni della settimana usque ad ascensionem Domini (pp. 486–487). 9) Capitula e orationes per i Vespri, le Laudi e la Sesta per le prime quattro domeniche dopo l'ottava di Pasqua (pp. 488–489). 10) Inni (e sequenze Cantemus cuncti melodum, p. 504) (pp. 502–504 e 506). Le parti 1-3 sono state scritte per la maggior parte nel secolo XIII (con numerose aggiunte e correzioni su rasura fino al sec. XV). Le parti 4-6 risalgono al XIV secolo, le parti 7-10 al XV secolo. Al più tardi dal secolo XV (forse dal 1450, v. p. 1) in possesso del monastero di S. Gallo.
Online dal: 17.03.2016
Parte estiva (da Sabato Santo fino alla fine dell'anno liturgico) di un breviario scritto nel monastero di S. Gallo tra il 1022 e il 1047 (con letture, preghiere, estratti di prediche, antifone, responsori e inni per la liturgia delle ore dei monaci), con aggiunte databili fino al sec. XIV. I canti sono corredati di neumi. All'inizio si trovano un frammento di una raccolta di prediche, un calendario, testi computistici e tabelle. La parte invernale di questo breviario si trova nel Cod. Sang. 413. Appartiene ai più antichi breviari rimastici da S. Gallo.
Online dal: 04.11.2010
Antifonario sangallese per la liturgia delle ore dei monaci, risalente al secolo XII, con aggiunte databili fino al tardo sec. XIV. Decorato da numerose iniziali e, all'inizio, da una miniatura con la Crocifissione affiancata da Maria e Giovanni.
Online dal: 24.05.2007
Antifonario del sec. XIII contenente i canti per la liturgia delle Ore dei monaci. Le melodie presentano dei neumi senza rigo musicale. In sostanza si tratta di una copia del Cod. Sang. 390/391 («antifonario di Hartker») ampliato con le feste aggiunte dopo il completamento dell'antifonario di Hartker.
Online dal: 19.12.2011
Sezione invernale del cosiddetto "antifonario di Hartker". Contiene canti per la liturgia delle ore dei monaci di San Gallo, trascritti e corredati di raffinati neumi da Hartker, monaco e recluso a San Gallo. Scrittura, neumi e iniziali miniate rappresentano un capolavoro dell'arte grafica. Il più importante corale medievale, con quattro disegni a penna in colori di qualità eccezionale.
Online dal: 12.06.2006
Sezione estiva del cosiddetto "antifonario di Hartker". Contiene canti per la liturgia delle ore dei monaci di San Gallo, trascritti e corredati di raffinati neumi da Hartker, monaco e recluso a San Gallo. Scrittura, neumi e iniziali miniate rappresentano un capolavoro dell'arte grafica. Il più importante corale medievale, con quattro disegni a penna in quattro colori di qualità eccezionale.
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene principalmente i canti per la liturgia delle Ore (responsori e antifone), inoltre alcuni canti dell'Ordinario della messa (in parte con tropi), inni e sequenze, e canti spirituali in lingua latina e tedesca. In totale sei canti (p. 87-89, 103s., 107s.) sono per due o tre voci, in questo caso le voci non sono notate l'una sotto l'altra ma una dopo l'altra. I canti spirituali sono scritti con notazione mensurale, i rimanenti pezzi liturgici in notazione gregoriana di tipo tedesco «Hufnagelnotation» su linee.
Online dal: 19.12.2011
Il manoscritto contiene: pp. 1-17 un calendario (scritto probabilmente prima del 1047: Wiborada, canonizzata nel 1047 è stata aggiunta da una mano del sec. XIII); pp. 17-19 una lista degli abati del monastero di S. Gallo (di una prima mano fino a Nortpert, 1034-1072, aggiunte di altre tre mani fino a Berchtold von Falkenstein, 1244-1272); pp. 22-162 la regola di San Benedetto; p. 162-163 estratto dal libro dei Proverbi (Prv. 30, 18ss.); pp. 165-345 rituale: benedizioni, esorcismi Ordo ad monachos faciendos, istruzioni per la penitenza, visite agli infermi, unzione degli infermi, accompagnamento dei morenti (Obsequium circa morientes), ufficio dei morti (le antifone ed i responsori in questa parte con neumi).
Online dal: 13.12.2013
Benedizionale conservatosi solo parzialmente, scritto su pergamena di forte spessore nel monastero di S. Gallo nella prima metà del sec. XI. Il volume contiene preghiere e formule di benedizione per varie cerimonie liturgiche quali per esempio la benedizione del calice della messa, la benedizione del sale e dell'acqua per scacciare un demonio, la consacrazione di monaci e di preti secolari, la benedizione di piante nel giorno dell'Assunzione di Maria ecc. Il manoscritto contiene delle litanie in tre posti diversi (p. 23-26, p. 65-66, p. 90-94) nelle quali appaiono anche i nomi di santi di S. Gallo. Nel codice, dal quale sono state tagliate delle pagine in cinque posti diversi prima della paginazione avvenuta intorno al 1780, si trovano delle tracce d'uso che vanno fino al XV secolo.
Online dal: 23.06.2014
Il Pontificale contiene i riti delle celebrazioni liturgiche tenute dal vescovo, tra le quali quella per la esecuzione della tonsura, per la consacrazione degli ordini minori (Cantor, Lector ecc.), degli ordini maggiori (diacono, presbitero, vescovo), per la consacrazione di abati, badesse e monache, la consacrazione della chiesa, dei cimiteri e la consacrazione di oggetti liturgici. Gli incipit di alcuni canti liturgici presentano dei neumi adiastematici. A p. 110/111 ci sono nel margine due alfabeti maiuscoli greci e uno latino; fanno parte del rito della consacrazione della chiesa. I santi elencati nelle litanie a p. 98–100 (tra gli altri Corbiniano, Ulrico, Walpurga) rimandano ad una origine del manoscritto da collocare in una diocesi bavarese.
Online dal: 25.06.2015
Codice composito a contenuto liturgico proveniente dal monastero di Disentis, scritto nella seconda metà del sec. XII, piuttosto intorno al 1200. Il volume contiene di seguito un calendario (pp. 2-13), un salterio (pp. 15-90) e un innario (pp. 91-110), un capitolare e collettario (misto) (pp. 116-186), così come un antifonario, un lezionario ed un omiliario (pp. 203-638). Apice artistica del manoscritto sono l'iniziale B all'inizio del salterio (p. 15) e la raffigurazione della crocifissione (p. 89). Il breviario è uno dei pochi manoscritti medievali provenienti dal monastero di Disentis che si siano conservati. Intorno al 1300 il codice giunse a Kempten; nel sec. XV si trovava già nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Sezione invernale (dalla prima domenica d'Avvento al Sabato santo) di un breviario scritto nel monastero di San Gallo tra il 1034 e il 1047, con letture e canti per la liturgia delle ore dei monaci; vi si trovano aggiunte riconducibili a un lasso di tempo che si estende fino al XIV secolo. È uno dei più antichi breviari di San Gallo esistenti, ed è preceduto da un calendario e da tavole per il computo. La sezione estiva corrispondente è tràdita dal codice Sang. 387.
Online dal: 24.05.2007
Sezione invernale (dalla prima domenica d'Avvento al Sabato santo) di un breviario per la liturgia delle ore dei monaci scritto intorno al 1030 e comprendente aggiunte riconducibili al periodo successivo, fino al secolo XIV. Il codice contiene anche, a corredo di un ampio lezionario ed antifonario, un calendario e tavole computistiche. È uno dei più antichi breviari di San Gallo esistenti.
Online dal: 24.05.2007
Il breviario, mancante dellla parte finale, inizia con il Proprium de tempore dal primo di Avvento al sabato dopo la terza domenica dopo Pasqua (pp. 1-384). Seguono il Commune sanctorum (pp. 384-386), il Proprium de sanctis da Tiburzio e Valentiano (14 aprile) fino a Primo e Feliciano (9 giugno), prima che il Proprium de tempore continui con la quarta domenica dopo Pasqua. Il breviario si interrompe a metà della quinta domenica dopo Pasqua. Poiché non contiene quattro letture per ogni notturno nelle domeniche, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può aver avuto origine nel monastero di S. Gallo. Il codice, che presenta forti segni d'uso, è scritto da più mani su una spessa pergamena con molti fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Le antifone e i responsori presentano neumi senza linee, anch'essi realizzati da più mani. La decorazione è costituita da lombarde rosse e iniziali, tra cui alcune zoomorfe (p. 172: drago; p. 217: uccello con due teste; p. 231: drago). Numerosi frammenti di un manoscritto liturgico tardomedievale fungono da brachette.
Online dal: 14.12.2022
Lectionarium officii estivo con le letture per la preghiera del coro; scritto nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Lezionario per il periodo da Natale alla seconda domenica di Quaresima contenente 32 omelie (sermoni) per le domeniche ed i giorni di festa, composte per la maggior parte da Padri della Chiesa (tra gli altri Ambrogio, Agostino, Beda il Venerabile, Fulgenzio, Leone Magno); scritto probabilmente nell'abbazia di S. Gallo nel X o all'inizio dell'XI secolo. Il nome di un copista, «Egilolfus», si trova aggiunto in un secondo tempo alla pagina 85. Le prime carte del manoscritto sono in parte rovinate ed hanno subito dei danni a causa dell'umidità. Il ms., mutilo, si interrompe a pagina 177, col testo del Trattato 97 di Leone Magno.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto contiene le letture per i notturni del mattutino, dell'ufficio notturno, delle domeniche, delle feste e dei giorni feriali. Comprende il Proprium de tempore dal primo Avvento alla fine dell'anno liturgico (comprese le feste dei santi tra Natale e l'Epifania). Poiché il matutinale non contiene quattro letture per ogni notturno della domenica, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può essere stato scritto originariamente per il monastero di S. Gallo. Alle pp. 233/234 si trovano numerose aggiunte marginali del XIV o XV secolo alla festa della Trinità. La decorazione è costituita da lombarde rosse e semplici iniziali, alcune con filigrana accennata (ad es. a p. 75). La pergamena presenta numerosi fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Una striscia di un manoscritto liturgico dell'XI secolo è rilegata intorno al primo e all'ultimo fascicolo del codice come brachetta (la metà posteriore della striscia intorno all'ultimo fascicolo è paginata come p. 414/415). Sulla coperta anteriore c'è l'impronta di una pagina di un salterio del XIII secolo, su quella posteriore quella di un sacramentario (?) dell'XI secolo.
Online dal: 14.12.2022
Il codice, scritto nel sec. XIII, contiene un lezionario del mattutino per le feste dei santi ed un antifonario per tutto l'anno liturgico. L'antifonario porta il titolo In nomine domini incipiunt antiphone secundum morem Marbacensis ecclesie. Tuttavia non si tratta probabilmente di un manoscritto dal monastero riformato di Marbach in Alsazia. In base agli offici, che indicano un collegamento con S. Gallo, è piuttosto da supporre una origine nel monastero di canonici regolari di S. Lorenzo di Ittingen, che era di propietà del monastero di S. Gallo, ma che seguiva le Consuetudines di Marbach. Il foglio di guardia anteriore (p. 2/1) contiene una grande parte dell'officio di Gallo, probabilmente da un manoscritto del sec. X/XI. Vi sono trascritte sia le letture che i canti (questi ultimi con neumi). La successione dei responsori e delle antifone non corrisponde a quella nell'antifonario di Hartker, Cod. Sang. 391.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto venne probabilmente allestito su incarico dell'abate di S. Gallo Ulrich Rösch (1463-1491). La parte principale è costituita da un salterio con i salmi nella successione biblica e alcune rubriche liturgiche, antifone (in parte solo con l'Initium) e inni; seguono il Pater noster, il Credo, cantici biblici, il Te Deum, una litania e altri cantici. La parte finale, dal fol. 135v, è costituita da un innario che contiene anche una sequenza (Cantemus cuncti melodum). Antifone e inni sono corredati da melodie con notazione gregoriana di tipo tedesco («Hufnagelnotation») su 4 o 5 linee. Testimoniano l'uso intensivo del manoscritto la presenza di numerose rasure e aggiunte, così come altre tracce di uso. Su alcune pagine è presente una decorazione costituita da iniziali con tralci, una iniziale figurata si trova al fol. 1v (uomo in combattimento con draghi e uccelli rapaci).
Online dal: 07.10.2013
Il vesperale pontificale dell'abate di S. Gallo Diethelm Blarer (1530-1564) contiene le preghiere, i salmi con antifone e responsori e gli inni per le feste solenni dell'anno liturgico. A parte gli incipit delle antifone del Magnificat, che presentano una notazione gregoriana di tipo tedesco su cinque linee, il manoscritto non contiene delle melodie. Il volume fu copiato da padre Heinrich Keller (1518-1567), sottopriore del monastero di S. Gallo. La decorazione - 20 iniziali istoriate e alcune ricche bordure con rappresentazioni figurate - è opera di un artista sconosciuto dalla regione del lago bodanico, che ha miniato anche i Cod. Sang. 357 e 442.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto è stato allestito su incarico dell'abate di S. Gallo Ulrich Rösch (1463-1491) (datazione al f. 227r: 1467). Per quanto riguarda il contenuto corrisponde ampiamente al Cod. Sang. 438: ad un salterio con i salmi nella successione biblica così come alcune rubriche liturgiche, alle antifone (in parte con Initium), e agli inni fanno seguito dal f. 148v dei cantici e dal f. 172v un innario. Antifone e inni sono corredati da melodie con notazione gregoriana di tipo tedesco («Hufnagelnotation») su 4 o 5 linee. Testimoniano l'uso intensivo del manoscritto la presenza di numerose rasure (talvolta su varie pagine) e aggiunte, così come altre tracce di uso. Su alcune pagine è presente una decorazione costituita da iniziali con tralci, un'iniziale figurata si trova al f. 104v (David con l'arpa).
Online dal: 07.10.2013
Liber Ordinarius del secondo quarto del sec. XV contenente le indicazioni liturgiche per la messa dei monaci di S. Gallo all'epoca della presenza di monaci riformati dal monastero di Hersfeld, tra il 1430 ed il 1439. Il Liber Ordinarius, datato al 1432 (p. 36) sembra essere stato allestito secondo un modello da Hersfeld (nordovest dell'Assia), per il monastero di S. Gallo; alcune parti non sono però ancora adattate al monastero sangallese. Il calendario all'inizio del codice è chiaramente localizzabile a S. Gallo. Tra le diverse parti si ritrovano continuamente delle pagine bianche.
Online dal: 20.12.2012
Martirologio di Adone di Vienne († 875), la cui parte principale probabilmente non à stata scritta a S. Gallo. Il manoscritto tuttavia vi si conserva dall'XI secolo (aggiunte alle vite dei santi di S. Gallo). Alla fine del volume ci sono delle notizie annalistiche su di una cometa del 1264, date nel calendario, notizie riguardanti la costruzione della città di Milano e Alessandria, sulla fondazione del monastero cistercense di Wettingen e sul dissidio tra l'imperatore Federico II ed il figlio Enrico VII intorno al 1236, e sulla prigionia di quest'ultimo, così come degli esametri riguardanti la corretta preparazione delle ostie (pp. 601-602).
Online dal: 13.12.2013
Raccolta di canti dell'organista dell'abbazia di S. Gallo Fridolin Sicher, contenente 49 canti per tre fino a cinque voci in notazione mensurale del XVI sec. senza supporto del testo. Tra i componisti figurano tra gli altri Alexander Agricola, Loyset Compère, Josquin Desprez e Jacob Obrecht. In alcuni pezzi sono indicati i nomi dei componisti e gli inizi del testo (in francese, italiano, fiammingo e latino). Di solito ogni pezzo riempie una pagina doppia, raramente tutte le voci (tre o quattro) sono disposte su di una sola pagina.
Online dal: 23.09.2014
Il volume dei canti del cappellano Giovanni Heer di Glarona: collezione di 88 componimenti popolari, studenteschi, d'amore, conviviali e giocosi –tra i quali 40 copie uniche – del periodo pre-reformistico (1510-1520).
Online dal: 31.12.2005
Libro di canto dell'umanista glaronese Egidio Tschudi (1505-1572) della metà del XVI secolo. Il volume contiene innanzitutto, 215 frasi in notazione a pentagramma delle opere di compositori suoi contemporanei, francesi, olandesi e tedeschi, come Josquin Desprez, Adrian Willaert, Jacob Obrecht, Heinrich Isaac o Ludwig Senfl. Per ciascuna pagina, sulla sinistra si trova la partitura per il discanto (soprano) e sulla destra quella per l'alto.
Online dal: 09.12.2008
Libro di canti dell'umanista glaronese Egidio Tschudi (1505-1572), giunto nella biblioteca del monstero di S. Gallo unitamente al lascito Tschudi nel 1768. Il volume contiene, rilegati assieme, i libri di voci per i bassi e i discanti di 17 mottetti a 5-6 voci e canzoni di componisti contemporanei quali Josquin Desprez o Loyset Compère, con notazione mensurale in un sistema a cinque linee. Il libro di canti è scritto da varie mani tra le quali quella dello stesso Tschudi, il quale aggiunse sulle cc. 12r–v e 24v–25r annotazioni sui modi (gli schemi dei modi a c. 25v dovrebbero essere di Heinrich Glarean). Tranne un pezzo, tutte le composizioni appaiono anche nel libro di canti di Tschudi nel Cod. Sang. 463; dovrebbe quindi trattarsi di schizzi per una raccolta definitiva.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto trasmette prima le antifone, gli invitatori e i responsori di alcuni uffici per i santi, e poi i versetti di alleluia e le sequenze per alcune feste per i santi. La maggior parte dei canti è corredata di una notazione neumatica senza linee. Il supplemento a p. 112, aggiunto ancora prima del tornante al XV secolo, presenta una notazione neumatica su linee. Poiché il rivestimento in pelle del dorso e della copertina posteriore è completamente mancante, l'attaccatura dei piatti, risalente all'epoca gotica, è ben visibile dall'esterno. Secondo la nota di possesso a p. 3, nel XVIII secolo il manoscritto si trovava nel monastero di St. Johann nel Toggenburgo.
Online dal: 25.04.2023
Importante manoscritto musicale di piccole dimensioni. Contiene il repertorio dei tropi, dei canti ordinari e delle sequenze in uso nel monastero sangallense intorno agli anni 930/940, con testi e melodie di numerosi monaci di San Gallo (Notkero Balbulo, Tuotilo, Ratperto, Notkero II – il medico –, Waltram ed altri). Il codice era destinato a colui che introduceva la melodia che gli altri monaci eseguivano.
Online dal: 24.05.2007
Il manoscritto tramanda prima le antifone, i versetti e i responsori, e poi le sequenze. I canti sono accompagnati da notazione quadrata su quattro linee rosse. La scrittura, una piccola textualis, è di una mano del XIV secolo. Il manoscritto e la legatura con assi di legno rivestite in pelle hanno il formato più piccolo possibile.
Online dal: 25.04.2023
Destinato con ogni probabilità al convento delle domenicane di S. Caterina a San Gallo, il piccolo salterio (11 x 8 cm) rivela il suo orientamento domenicano già nel calendario (cc. 2r-7v), con l'inserimento di santi di quest'ordine, come Tommaso d'Aquino o Pietro Martire. Copiato su una colonna in textualis da una mano regolare, il testo è scandito da iniziali rosse e blu alternate, talvolta filigranate e di dimensioni variabili a seconda delle divisioni del testo (salmo, versetto). Oltre alle note in latino, i margini contengono istruzioni in tedesco su come recitare i salmi. Dopo le litanie dei santi e delle orazioni (cc. 151r-159v) è stato aggiunto un fascicolo cartaceo, databile alla fine del XV secolo, che contiene degli inni (cc. 160r-170v).
Online dal: 22.09.2022
Il libro di preghiere di piccolo formato di Franz Gaisberg, poi divenuto abate di San Gallo (abate 1504-1529), contiene esclusivamente preghiere in latino. Inizia con un calendario (f. 1r-12v) e una tabella computistica (f. 13r/v), seguita da preghiere sulla Passione (f. 14r-29v), preghiere e antifone a Maria (f. 31r-49r) e altri santi (f. 49r-80r) così come il Comune sanctorum (f. 81v-83v), varie altre preghiere (f. 83v-107r) e preghiere per la liturgia delle ore sulla Passione e per le anime dei morti (f. 107v-140r). Ad eccezione di iniziali di due o quattro righe con semplici tralci a inchiostro rosso, non vi è altra decorazione.
Online dal: 13.06.2019
Questo manoscritto, probabilmente proveniente da un convento femminile di San Gallo, contiene un ciclo di preghiere e meditazioni per l'anno liturgico, che iniziano dal periodo dell'Avvento e, passando per il Natale, la Pasqua e la Pentecoste, arrivano fino all'Assunzione. Vi si trovano inframezzati anche la visione sulla nascita di Cristo di Santa Brigida di Svezia e un rosario. Il codice è opera di un solo copista la cui mano, con quella di altri, appare anche nel manoscritto analogo Cod. Sang. 510.
Online dal: 04.10.2018
Manoscritto composito contenente prevalentemente dei testi a carattere teologico così come, quale parte preponderante, il Vocabularius Ex quo (pp. 61–212). I rimanenti testi sono un commento all'innario nel quale si alternano la strofa di un inno e la rispettiva spiegazione (pp. 1–56), il breve trattato De humani cordis instabilitate (pp. 57–60), Prediche (pp. 212–229, 240–268 e 268–273), la Vita di Alberto Siculo (pp. 230–239), lo Speculum humanae salvationis (pp. 274–335), un breve trattato sui vizi e le virtù chiamato Etymachia o Lumen animae (pp. 335–345), estratti da Gerolamo, Agostino e altri (pp. 346–368), così come lo Speculum ecclesiae di Ugo di S. Caro (pp. 370–391). L'ultimo testo è scritto su pergamena palinsesta, la cui scriptio inferior è una rotunda. Sono rimaste quattro iniziali filigranate in rosso e blu nell'ultimo testo (pp. 372, 373 e 375). Sulle ultime pagine responsori per Natale (Descendit de celis deus verus), la festa di s. Marco (Beatissimus Marcus discipulus) e Commune plurimum martyrum (Viri gloriosi sanguinem fuderunt), poi il tropo pasquale (Quem queritis), con melodie e notazione quadrata su quattro linee (pp. 392–394). Il manoscritto è costituito di pergamena e carta, mescolati talvolta addirittura all'interno di un fascicolo. Il codice si trova al più tardi dal 1553/64 nel monastero di S. Gallo (timbro della biblioteca p. 60).
Online dal: 23.06.2016
Intavolatura per organo di Fridolin Sicher (1490-1546), organista della cattedrale e calligrafo. Dapprima allievo dell'organista di Costanza Hans Buchner, dal 1512 egli radunò 176 pezzi di 94 compositori (tra i quali Paul Hofhaimer, Hans Buchner, Jacob Obrecht, Josquin Desprez, Matthaeus Pipelaere). I due terzi sono opere vocali religiose, il resto proviene da canzoni popolari. La voce superiore contiene annotazioni su pentagramma, le altre voci presentano lettere e segni ritmici. Alcune tra queste composizioni sono tramandate unicamente in questa intavolatura.
Online dal: 09.12.2008
Antifonario di grande formato dell'abbazia di San Gallo, realizzato nel 1544 su richiesta dell'abate Diethelm Blarer (1530-1564). Contiene i canti dei monaci per le funzioni delle ore nei giorni festivi. Ne fu copista Fridolin Sicher (1490-1546), chierico secolare, organista della cattedrale e calligrafo; ignoto è invece il miniatore delle 22 iniziali e delle due immagini a piena pagina presenti all'inizio dell'antifonario.
Online dal: 09.12.2008
Graduale di grande formato dell'abbazia di San Gallo, riccamente miniato. Contiene canti a quattro voci, fu trascritto e miniato nel 1562. Su richiesta del principe-abate Diethelm Blarer, l'italiano Manfredi Barbarini Lupo di Correggio compose i canti, il padre Heinrich Keller (1518-1567) curò la trascrizione e il miniatore Kaspar Härtli di Lindau sul Bodensee miniò le prime pagine delle principali festività dell'anno liturgico con bordure riccamente ornate e un gran numero di miniature (tra cui cinque a piena pagina). Il volume contiene anche la raffigurazione degli scudi araldici di tutti i monaci che vissero un tempo a San Gallo; sulle pagine ornate sono rappresentati anche diversi strumenti musicali di quel tempo, alcuni dei quali oggi non più conosciuti.
Online dal: 09.12.2008
Antifonario di grande formato contenente canti per quattro voci, scritto e miniato tra il 1562 e il 1564. Il componista italiano Manfredi Barbarini Lupo da Correggio compose i pezzi per quattro voci - antifone, responsori, inni e salmi per le feste solenni dell'anno, così come passioni secondo Matteo, Marco e Luca - su incarico del principe abate Diethelm Blarer (1530-1564). Il testo venne trascritto da padre Heinrich Keller (1518-1567) ed il miniatore Kaspar Härtli da Lindau sul Bodensee realizzò una miniatura a piena pagina con la crocifissione e tutti i santi (f. IVr) ed una di dedica con gli stemmi dei conventuali di S. Gallo allora viventi (f. 1r).
Online dal: 23.06.2014
Il salterio contiene i salmi nella sequenza liturgica con le antifone; seguono cantici biblici e un innario. Il codice venne scritto nel 1545 (colophon f. 102v) dall'organista e calligrafo Fridolin Sicher (1490-1546) su incarico del abate principe Diethelm Blarer (1530-1564). Molte parti, probabilmente dopo la riforma liturgica seguita al concilio tridentino, vennero riscritte da numerose altre mani più tarde. Il salterio contiene alcune iniziali figurate di un miniatore sconosciuto.
Online dal: 23.06.2014
Antifonario per tutto l'anno liturgico, scritto in notazione gregoriana di tipo tedesco su quattro linee. Probabilmente il volume proviene da un monastero benedettino francese o borgognone-fiammingo; al più tardi dal 1510 circa si trova nella biblioteca del monastero di S. Gallo. La decorazione consiste in alcune grandi iniziali a colori con tralci e in numerose cadelle decorate con grottesche o motivi animali.
Online dal: 25.06.2015
Cospicua collezione di tropi e sequenze sangallesi. Joachim Cuontz († 1515) la compilò su commissione dall'abate Franz Gaisberg (1504-1529) poco prima della beatificazione del monaco sangallese Notkero Balbulo († 912), avvenuta nel 1513. Documento di prim'ordine della storia della musica corale tardo-medievale. Molte delle melodie ivi comprese furono scritte, per la prima volta a San Gallo, con notazione su pentagramma.
Online dal: 24.05.2007
Raccolta contenente 13 agiografie, tra cui – preservata unicamente in questo codice – la vita di S. Germano di Moutier-Grandval (Canton Giura, Svizzera), composta da Boboleno di Luxeuil all'incirca nell'anno 690. Copia databile agli inizi del sec. X.
Online dal: 12.12.2006
Manoscritto contenente una collezione di vite di santi vissuti intorno al 900. Tra esse la Vita del monaco sangallese Notkero Balbulo, composta da un monaco sconosciuto agli inizi del secolo XIII. Il codice contiene anche il cosiddetto «St. Galler Schularbeit» (dapprima detta «Lettera di Ruodperto»), databile al secolo XI.
Online dal: 12.12.2006
Manoscritto composito contenente le vite dei 12 Apostoli e vite di altri antichi santi romani. Questa copia, realizzato verso il 900, probabilmente non è stata allestita all'abbazia di San Gallo. La seconda e la terza parte furono scritte a San Gallo durante l'XI secolo ed includono, rispettivamente, tre sermoni e due testi frammentari di contenuto liturgico.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto miscellaneo agiografico contenente un gran numero di vite di santi, per lo più benedettini; trascritto e rilegato in un volume nell'abbazia di San Gallo tra il X e il XIII secolo. Contiene, tra le altre, le vite dei santi Remaclo, Gangolfo, Willibrordo (composta da Alcuino di York), Ulrico di Augusta (composta dall'abate Berno di Reichenau) e di Magno (Vita più antica e Vita più recente). Tra le due versioni della vita di Magno è interposto un disegno a penna raffigurante la guarigione di un cieco a Bregenz, sul Bodensee.
Online dal: 20.05.2009
Vite di antichi santi romani, tra i quali – preservata unicamente in questo codice – la biografia di papa Gregorio Magno composta da un monaco anonimo del monastero inglese di Whitby.
Online dal: 14.09.2005
Compilazione manoscritta della seconda metà del IX secolo, contenente principalmente vite di antichi santi cristiani e franchi. Vi sono tramandate, tra le altre opere, la vita di sant'Agostino scritta da Possidio, un catalogo degli scritti di Agostino, una copia della vita di san Remaclo corredata di una lettera dedicatoria e un prologo (XI secolo), vite dei santi Sualo (un eremita anglosassone vissuto a Einsiedeln), Pelagio e Purcardo.
Online dal: 09.12.2008
Copia della biografia di s. Gregorio I papa nella versione di Giovanni Diacono (825-880/882); scritta nell'abbazia di S. Gallo intorno al 900.
Online dal: 21.12.2009
Codice miscellaneo trascritto nel monastero di San Gallo. Tramanda una copia databile all'incirca all'anno 900 dei Casus Sancti Galli del monaco Ratperto, la versione più antica ad oggi conosciuta. Seguono testi più lunghi, trascritti tra il IX e il XIII secolo, contenenti sermoni dei primi Padri della Chiesa, un registro degli abati di San Gallo dal VII al XIII secolo, inni, estratti della Collectio canonum dello Pseudo-Remedio, il Micrologus di Bernoldo di Costanza.
Online dal: 09.12.2008
Copia dell'epitome di Giuniano Giustino dalla perduta storia del mondo (Historiae Philippicae) dello storico romano Pompeo Trogo; scritto nel sec. IX probabilmente nelll'abbazia di S. Gallo. Alla fine del testo si legge il famoso verso del copista in antico tedesco: Chumo kiscreib filo chumor kipeit.
Online dal: 21.12.2009
Copia del IX secolo della Guerra giudaica di Egesippo/Giuseppe Flavio.
Online dal: 31.12.2005
Codice miscellaneo contenente una raccolta di favole (Der Edelstein, di Ulrich Boner) decorate con sobri disegni a penna, divertenti racconti del cosiddetto «Anonimo svizzero» – preservati solo in questo codice –, appunti di cronaca sulla storia di Zurigo e Glarona.
Online dal: 12.12.2006
Questo voluminoso manoscritto cartaceo è stato scritto da Gallus Kemli († 1480/81) tra il 1466 e il 1476. Contiene strumenti, compendi e somme di teologia, del diritto canonico, della liturgia e della confessione e penitenza, oltre a preghiere e canti con notazione gregoriana di tipo tedesco per la messa, un rituale e infine altre preghiere, benedizioni, sermoni ed esortazioni, in parte in tedesco e in parte in latino. Il manoscritto ha una legatura floscia in pelle rossa. Il monaco di S. Gallo Gallo Kemli, che conduceva una vita itinerante fuori dal monastero, alla sua morte lasciò una grande collezione di libri.
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto in due parti è stato scritto in Italia nel periodo compreso tra la metà del XIII secolo e l'inizio del XIV secolo. Tramanda da una parte scritti a carattere procedurale, tra i quali il poco conosciuto Ordo iudiciarius Quoniam ut ait apostolus, e dall'altra repertori e opere generali sul diritto decretale. Il manoscritto venne probabilmente in possesso, del cittadino di S. Gallo Johannes Widembach († 1456) tramite un canonico zurighese, prima di giungere in possesso della biblioteca abbaziale di S. Gallo nel XVI secolo.
Online dal: 18.12.2014
Il codice contiene l'opera più conosciuta del poeta romano Publio Papinio Stazio, il suo poema epico sulla guerra dei Sette contro Tebe (Thebais, unitamente agli argumenta metrici ai libri II-IV. Mancano due fascicoli con i lib. IV, V. 578 – lib. VII, V. 30 (tra p. 75 e 76) così come un bifoglio con il lib. IX, 671–751 e il lib. X, 5–84 (tra p. 128 e 129, e tra 132 e 133). Gli inizi dei libri e degli argumenta metrici (p. 3, 21, 40, 58/59, 92, 112, 132, 173) sono introdotti da iniziali, in parte bicolori (rosso/verde). Sono presenti glosse marginali e interlineari, per la maggior parte dei secc. XII e XIII. Alle pp. 196–197, probabilmente della stessa mano, il Planctus Oedipodis, inc. Diri patris infasuta pignora (Lamento di Edipo sulla morte dei suoi figli). Il racconto comprende 21 strofe in rima di quattro righe, delle quali la prima è corredata di neumi su quattro linee. Questa forma di annotazione musicale parla contro un'origine del manoscritto a S. Gallo.
Online dal: 22.06.2017